Da Francesco, sul fine vita, un messaggio pieno di umanità di Gian Carlo Storti
Per Papa Francesco è "moralmente lecito rinunciare all'applicazione di mezzi terapeutici, o sospenderli, quando il loro impiego non corrisponde a quel criterio etico e umanistico che verrà in seguito definito "proporzionalità delle cure". Francesco lo ha scritto nel messaggio al convegno sul "fine vita" promosso dalla Pontificia Accademia invocando "un supplemento di saggezza, perché oggi è più insidiosa la tentazione di insistere con trattamenti che producono potenti effetti sul corpo, ma talora non giovano al bene integrale della persona".
Bastano queste poche righe per capire come Papa Francesco sia oggi molto più vicino di quanto si pensi alle persone.
Lo stesso Papa Wojtyla, secondo le fonti vaticane, non accettò più le cure estreme e si lasciò morire.
Oggi queste parole di Francesco vengono interpretate , da una parte del mondo cattolico, negando il semplice concetto espresso è "moralmente lecito rinunciare all'applicazione di mezzi terapeutici, o sospenderli, quando il loro impiego non corrisponde a quel criterio etico e umanistico che verrà in seguito definito "proporzionalità delle cure".
Lungi da me addentrarmi in questioni teologiche non ne ho le competenze. Ritengo questa affermazione di Francesco molto vicina ai sentimenti comuni delle persone e tanto mi basta.
Mi aspetto che adesso il Senato della Repubblica approvi la legge sul testamento biologico ferma da tempo . Già gli sciacalli della politica fanno i distinguo e fanno sapere che si può votare sono se si modifica in alcuni punti.
E’ la solita tattica per dilatare i tempi e non approvare la legge in questa legislatura.
Spero che, diversamente sarebbe un’altra dolorosa sconfitta il Partito Democratico si faccia carico di questo problema come dello IUS SOLI e metta in votazione, anche con il voto di fiducia, questi due provvedimenti..