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Dal 1 gennaio 2017 il dottor CLAUDIO CAVALLI dirige la Pediatria Aziendale dell’ASST di Cremona

Le parole chiave del suo mandato? “Gruppo, Rete e Integrazione”, per valorizzare le potenzialità e i professionisti degli Ospedali di Cremona e Oglio Po

| Scritto da Redazione
Dal 1 gennaio 2017 il dottor CLAUDIO CAVALLI dirige la Pediatria Aziendale dell’ASST di Cremona Dal 1 gennaio 2017 il dottor CLAUDIO CAVALLI dirige la Pediatria Aziendale dell’ASST di Cremona

Il direttore generale Camillo Rossi ha presentato alla stampa Claudio Cavalli, nuovo direttore della UO di Pediatria aziendale (Cremona e Oglio Po) dell’ASST di Cremona. Specialista in Pediatria e Neonatologia, si occupa Cardiologia pediatrica e prima del concorso a Cremona prestava servizio presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma. 

“La nomina del nuovo responsabile è il primo passo per il rilancio delle strutture di Pediatria della nostra Azienda – spiega Camillo Rossi –, attraverso il reclutamento di nuovi specialisti andremo poi a stabilizzare  le equipe delle due pediatrie di Cremona e Oglio Po.” Non solo nuovi specialisti, “per garantire il benessere del bambino e della sua famiglia, la collaborazione con i pediatri di libera scelta diventa imprescindibile”.

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Dr. Cavalli, in base alle Sue competenze ed esperienze, cosa porta di nuovo nelle Pediatrie di Cremona e Oglio Po?

Per rispondere a questa domanda permettetemi un preambolo di “soggettività”: ho il vizio di ricercare un'idea personale nelle cose che faccio per cui, collezionando esperienze in differenti luoghi di lavoro oltreché in differenti ambiti pediatrici, mi sarei creato un'idea personale di organizzazione. Il punto centrale sul quale vorrei puntare molto è il Gruppo inteso non come un insieme scollegato di bravi Professionisti ma come un unicum dentro al quale ognuno riceva forza, sostegno e condivisione ed al quale ognuno porti il proprio contributo positivo con una relazionalità bidirezionale. Sto parlando di rispetto, tolleranza e sostegno: caratteristiche costruttive e mirate all'obiettivo di fornire un Servizio che sia utile e gradito alla cittadinanza ma anche portato con il piacere di lavorare insieme.

Con quale spirito si accinge al nuovo incarico?

Da un punto di vista istituzionale la Lombardia rappresenta uno dei modelli di riferimento nazionale per la Sanità e anche nella definizione dell'Unità Operativa che ho l'onore di dirigere dal 1° gennaio ha mostrato modernità chiamandola “Pediatria Aziendale”. Al di là della definizione, il concetto è concreto e racchiude in sé una di rete di servizi geograficamente strutturata su due Presidi ospedalieri che, da un lato, permette la copertura di un'area importante e dall'altro permette di avere l'attività di due equipe pediatriche complementari. Questa organizzazione, in un concetto “integrato” di Sanità e di ASST, deve esistere come entità capillarmente coesa e collaborativa sia con la Pediatria di Libera Scelta che con gli altri Specialisti coinvolti nell'assistenza pediatrica, per definizione materia multidisciplinare.Quindi, se dovessi riassumere questi concetti direi: Gruppo – Rete - Integrazione.

Progetti a medio e lungo termine?

Operativamente, credo che tutto passerà attraverso una fase iniziale di adeguamento e riorganizzazione. In una fase successiva potremo pianificare maggiori energie da dedicare ad attività specialistiche che riducano spostamenti verso altri Centri dei piccoli pazienti di Cremona e provincia. Nondimeno, mi piacerebbe che il nostro Gruppo pediatrico attuasse un concreto programma di formazione continua e si presentasse regolarmente negli ambiti scientifici nazionali e, perché no, internazionali per tradurre in riconoscimento scientifico l'elevata mole di lavoro specialistico svolto.

Qual è l’approccio corretto di cura al bambino?

Negli ultimi 25 anni la concezione della Pediatria ha portato a considerare "pazienti" le Persone con cui ci correliamo noi specialisti fino dalla vita fetale. Questo ha portato molte Scuole e molti Centri a sviluppare aspetti dell'assistenza laterali e complementari alla cura "nuda e cruda". Come detto, dagli anni '90 del secolo scorso, molti aspetti relazionali sono cresciuti e si sono sviluppati insieme all'impatto tecnologico e all'avanzamento delle terapie. Con l'attenzione di medici ed infermieri e l'importante aiuto derivante dalla crescita dell'Associazionismo, l'empatia verso i pazienti pediatrici è diventata il naturale atteggiamento verso i bambini in ospedale. Ugualmente, l'attenzione alla terapia antalgica in tutte le età pediatriche ha contribuito a migliorare le condizioni del paziente pediatrico in ospedale.

In che misura gli aspetti relazionali sono parte della cura?

La conseguenza di quanto ho appena affermato a proposito di attenzione, empatia verso il bambino ha portato a sviluppare tecniche strutturate di Counselling importanti quanto la precisione diagnostica in presenza di diagnosi complesse o gravi. Spiegare ai genitori i dettagli assistenziali di una patologia anche complessa utilizzando linguaggi ed esempi comprensibili a Persone con conoscenze non-mediche permette un'operazione che potremmo definire di Team building mirata a creare un ambiente specifico intorno al bambino malato: il medico, l'infermiere, la famiglia, i volontari tutti con un unico obiettivo: il bambino.

In altre parole, i reparti pediatrici sono (come l'ASST tutta) Società di Servizi con l'obiettivo del migliore benessere possibile per i bambini che si è chiamati a curare e seguire... Senza dimenticare che ogni bambino malato rappresenta, socialmente parlando, almeno sei Persone oltre sé stesso (genitori e nonni) e la responsabilità di chi fa parte del Team deve ricordarsi che tutte queste Persone hanno necessità e aspettative.

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Breve Curriculum

Claudio Cavalli, specialista in Pediatria e Neonatologia si occupa di Cardiologia pediatrica

Nato a Ravenna nel 1959, si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1985 presso l’Università di Parma dove, nel 1989, consegue il diploma di Specializzazione in Pediatria e, nel 1991, il diploma di Specializzazione in Pediatria – indirizzo di Neonatologia e Patologia Neonatale. Infine, nel 1995 consegue il Dottorato di Ricerca in Medicina Materno-Infantile e dell’Età Evolutiva presso l’Università di Bologna.

Dal 2000 al 2011 è Istruttore di Rianimazione Pediatrica di Base (PBLS-D) e, dal 2003 è Istruttore di Rianimazione Neonatale. Nel 2001 ottiene la certificazione “esecutore” PALS (Pediatric Advanced Life Support).

Ha lavorato inizialmente presso i Reparti Pediatrici dell'Università di Parma e, dopo un periodo in Strutture di I e II livello, dal 1995 al 2001 ha lavorato presso la Terapia Intensiva Pediatrica dell'Ospedale Civile Maggiore di Verona. Dal 2002 al 2016 ha lavorato presso la Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell'AOU di Parma.

Si occupa di Cardiologia Pediatrica ed ha ricoperto l'incarico di Delegato Regionale (2004-2007) e poi di Consigliere Nazionale (20007-2011) nella Società Italiana di Cardiologia Pediatrica.

Dal 2011 è inserito nella Faculty nazionale per l’Ecografia fetale della Società Italiana di Cardiologia Pediatrica. Collabora stabilmente con la Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica per temi di Ecocardiografia Fetale.

Relatore a numerosi Congressi e Convegni, ha pubblicato circa 60 pubblicazioni su riviste scientifiche.

 

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