Lo scorso week end è stato caratterizzato da diverse elezioni che hanno portato a significativi cambiamenti nei quadri politici di diversi paesi europei.
In Italia le elezioni amministrative offrono un quadro interessante da esaminare attentamente. Il primo dato da notare è quello della fortissima astensione, segnale di una crescente disaffezione e sfiducia verso la politica cui vanno date al più presto risposte.
Un secondo dato significativo e da sottolineare è quello del crollo della destra e della sostanziale irrilevanza del centro, fatti nuovi per la politica italiana degli ultimi anni e che aprono scenari interessanti. A fronte di questi risultati si registra una tenuta del centrosinistra, pur con un calo visibile dei voti. Un ultimo elemento rilevante è quello della presenza nuova o crescente del partito dei grillini.
In questa situazione politica nuova e, tutto sommato, fluida, il Partito Democratico deve continuare a portare avanti con forza una linea politica che punti al superamento delle odierne politiche recessive e di sola austerità portate avanti dal governo e ad una nuova politica di crescita e di investimenti pubblici, caratterizzata da una maggiore attenzione alle fasce più deboli della nostra società, che stanno soffrendo in maniera particolare nella odierna crisi economica.
Contemporaneamente le elezioni francesi segnano una svolta significativa nel panorama europeo. Come ha detto giustamente Hollande nel suo discorso domenica sera, queste elezioni erano infatti attese con speranza, non solo all'interno della Francia ma in tutta l'Unione Europea, come tappa imprescindibile nel superamento della politica di sola austerità portata avanti dall'asse Merkozy.
Assieme a questo risultato di speranza per la Francia e per l'Europa, in diversi altri paesi europei le politiche di austerità escono sconfitte duramente dalla prova delle urne: in Germania e nel Regno Unito i conservatori subiscono pesanti battute d'arresto e i progressisti avanzano, mentre in Grecia le conseguenze delle pesantissime misure recessive e inefficaci di contenimento del deficit imposte dal direttorio neoliberista dei governi di centrodestra europei sono frammentazione, ingovernabilità ed incertezza. Un cambio di passo è necessario.
I risultati delle elezioni dimostrano che i cittadini europei sono pronti a sostenere una nuova politica di crescita, di progresso e di benessere e che la leadership conservatrice ha fallito nella risposta alla crisi, producendo crescenti disuguaglianze, disoccupazione e povertà e non raggiungendo, in ultima analisi, nemmeno l'obiettivo di alleviare sensibilmente la pressione dei mercati finanziari sui debiti sovrani dei paesi europei.
Un cambio di passo è necessario, e noi stiamo iniziando a farlo.
