Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 16.01

Degli Angeli (M5S) Lettera ai sindaci provincia di Cr per studi epidemiologici

Inquinamento e malattie in provincia di Cremona preoccupano Degli Angeli (M5s Lombardia): “Urgono studi epidemiologici su tutto il territorio. Ho scritto una lettera alla Provincia e a tutti i sindaci del territorio”

| Scritto da Redazione
Degli Angeli (M5S) Lettera ai sindaci provincia di Cr per studi epidemiologici

Degli Angeli (M5S) Lettera ai sindaci provincia di Cr per studi epidemiologici

Inquinamento e malattie  in provincia di Cremona preoccupano Degli Angeli (M5s Lombardia): “Urgono studi epidemiologici su tutto il territorio. Ho scritto una lettera alla Provincia e a tutti i sindaci del territorio”

“Cremona al 7 posto nella classifica delle peggiori città inquinate, visto il superamento di 78 giorni rispetto alla media giornaliera di 50 µg/m3 di PM10 nel solo 2020”. È partito da un dato Arpa certo, il consigliere regionale del M5s Lombardia Marco Degli Angeli il quale, a tal proposito, ha indirizzato una lettera al presidente della provincia di Cremona e a tutti i sindaci del territorio. Obiettivo promuovere più studi epidemiologici in tutto il territorio, in base alle evidenze sullo stato di salute certificate da Ats Valpadana. “Devono costituire una base solida su cui impostare le scelte territoriali. Basta chiudere gli occhi e far finta di nulla. Vanno completati gli studi e vanno prese decisioni forti. La politica deve fare questo”, commenta Degli Angeli. E dati alla mano a Cremona il 12% dei decessi vengono classificati come morti premature a causa degli alti livelli da PM 2,5.

“Sono molto preoccupato - spiega il consigliere - per la situazione ambientale: Cremona è una delle province più colpite dall’inquinamento e stando a solidi studi scientifici, le condizioni atmosferiche hanno contribuito all’incremento di malattie e al peggioramento clinico dei positivi al Covid. Abbiamo numeri preoccupanti. ”

Una prova di quello che Degli Angeli asserisce sono ad esempio i dati trasmessi da ATS Valpadana, che registrano un’incidenza maggiore di malattie tra Cremona e provincia: tumore al polmone + 7 % in città, leucemie + 23 % in città, ospedalizzazione per patologie respiratorie + 14 % in città e + 33 % nei paesi limitrofi. “Quando in Italia, ogni anno, sono oltre 59 mila le persone che muoiono a causa dell’inquinamento dovuto a polveri sottili (dati AEA, Agenzia Europea Ambientale) uno strumento che potrebbe tornare sicuramente utile - sottolinea Degli Angeli -, è la realizzazione di uno studio epidemiologico coevo sul territorio, come quello di Cremona che deve essere terminato”. Scopo dello studio, infatti, è quello di ottenere una visione complessiva dello stato di salute della popolazione attuale, nonché una previsione per le future generazioni.

Ad avallare i timori del consigliere Degli Angeli, inoltre, ci sono recenti studi dell’Università di Brescia, del Karolinska Institute e della Florida International University. “Da questa progettualità  - spiega Degli Angeli - è stato possibile evidenziare come ad un aumento di 10 µg/m3 nella media annuale di concentrazioni di PM 2.5 e di PM 10, corrisponda un incremento del 58% e del 34% dell’incidenza del Covid sulla popolazione”.

Cremona risulta essere il capoluogo con il maggior incremento di decessi durante il 2020, con un + 60,75% rispetto alla media dei 5 anni precedenti. Mentre il tasso dei decessi cremonese (8,20%) è 4 volte superiore alla media mondiale (2,6%) ed inoltre maggiore rispetto alla media nazionale del 5%. “I numeri - precisa Degli Angeli - si lasciano commentare da soli. Per questo ritengo sia di preminente necessità completare lo studio epidemiologico a Cremona e promuovere studi simili su tutto il territorio, nel cremasco, casalasco e nel soresinese, sulla base delle evidenze dei dati Ats.

“Ogni pianificazione territoriale e autorizzazione - spiega Degli Angeli - dovrebbe basarsi su queste evidenze. Invece sembra si barcolli nel buio. Non meno importante - conclude Degli Angeli - sarebbe la possibilità di organizzare momenti di incontri istituzionali in tema di sanità con Ats, Asst e i cittadini. Almeno una volta l’anno e, attualmente, nel pieno rispetto delle normative anti Covid vigenti. Sarebbero queste delle occasione per promuovere consultazioni e per raccogliere le istanze del territorio”

 

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