Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 00.23

È arrivata in Lombardia la zanzara coreana, che resiste al freddo

Università degli Studi di Milano: ''Si sta diffondendo dall'originaria area infestata verso l'Italia meridionale e occidentale''

| Scritto da Redazione
È arrivata in Lombardia la zanzara coreana, che resiste al freddo

Dall’estremo oriente alla Lombardia, e da lì verso il resto dell’Italia: è il viaggio che una “nuova” specie aliena, la zanzara coreana (Aedes koreicus) sta compiendo nel nostro Paese, secondo lo studio Evidence for the spread of the alien species Aedes koreicus in the Lombardy region, Italy appena pubblicato da ricercatori dell’Università degli Studi di Milano.

«La zanzara coreana – spiega la coordinatrice della ricerca, Sara Epis – è endemica in Giappone, nel nord della Cina, nella Corea del Sud e in alcune zone della Russia. È stata segnalata per la prima volta in Italia nel 2011 in provincia di Belluno, ad altitudini e condizioni climatiche inadatte per la sopravvivenza della maggior parte delle specie di zanzare. Da allora le segnalazioni nel nord Italia sono aumentate. Sottolineiamo che questa zanzara, a differenza delle note “sorelle” del genere Aedes, come appunto la zanzara tigre, tollera molto bene le basse temperature, tanto che ha già colonizzato un’ampia area collinare-montana del Veneto e Trentino».

Del resto l’introduzione involontaria da parte dell’uomo di specie aliene di animali e di piante al di fuori del loro territorio d’origine è un fenomeno in costante aumento; basti pensare al precedente della ormai ben nota zanzara tigre (Aedes albopictus), originaria dell’Asia e ora diffusa in tutta Europa. La capacità di dispersione di specie aliene di zanzare in particolare è favorita da diversi fattori, quali le condizioni climatiche, il continuo movimento di persone e di merci, la disponibilità di ambienti adatti allo sviluppo delle larve e di ospiti sui quali questi insetti possano compiere il pasto di sangue.

«Apparentemente la zanzara coreana si sta diffondendo dall’originaria area infestata verso l’Italia meridionale e occidentale, probabilmente in relazione alle intense attività di trasporto di merci e alla disponibilità di habitat idonei in altre aree. La sua presenza nell’area pedemontana della provincia di Bergamo ci porta a pensare l’aeroporto internazionale di Orio al Serio possa essere una possibile via di introduzione. Oppure, Aedes koreicus potrebbe essere stata introdotta nel bergamasco da altre zone infestate dell’Italia o della Svizzera. Ovviamente ulteriori studi genetici ci aiuteranno a comprendere meglio la sua origine», aggiunge il ricercatore Paolo Gabrieli.

I ricercatori sottolineano che le indagini sulle zanzare, e in particolare sulle specie aliene invasive, dovrebbero essere intensificate, non solo in relazione al fatto che si tratta di insetti fastidiosi e molesti, ma soprattutto in relazione alla loro capacità di trasmettere virus patogeni per l’uomo e per gli animali.

Nel frattempo, le conoscenze più aggiornate a disposizione sul tema sono fornite dallo studio pubblicato dai ricercatori dell’Ateneo milanese. Nell’estate del 2020, nel corso di un programma di sorveglianza di siti a rischio di introduzione di nuove zanzare invasive, in particolare a cavallo tra le province di Bergamo e Brescia, i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano hanno raccolto infatti 6.000 larve e centinaia di uova di zanzara da raccolte d’acqua (piccoli stagni, vasche artificiali, contenitori etc). Molte di queste zanzare sono state identificate come appartenenti alla specie Aedes koreicus, probabilmente con origine dalla popolazione dell’isola vulcanica sudcoreana del distretto di Jeju.

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