Giovedì, 18 aprile 2024 - ore 06.39

Ecco le regioni più a rischio nella Fase 2

Il report è settimanale e Umbria, Lombardia e Molise sono sotto osservazione.

| Scritto da Redazione
Ecco le regioni più a rischio nella Fase 2

Il Premier Giuseppe Conte durante la sua conferenza stampa di sabato sera ha citato il report settimanale del Ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità che monitora la Fase 2 e classifica le regioni italiane in base al rischio di contagio da coronavirus.

Questo report è particolarmente importante in questi giorni perché da lunedì 18 maggio si passa a una Fase 2 vera e propria con tutte le varie riaperture, ma lo stesso Premier ha spiegato che sarà fondamentale anche il ruolo delle Regioni, perché "in relazione all'andamento della situazione epidemiologica sul territorio, la singola regione, informando contestualmente il Ministro della Salute, può introdurre misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte a livello statale".

Le regioni sono divise in due categorie:

- "livello 2 o classificazione bassa" per le regioni a "bassa probabilità di aumento di trasmissione e un basso impatto sui servizi assistenziali";

- "livello 3 o classificazione moderata" ossia a "probabilità moderata/alta di aumento di trasmissione e un basso impatto sui servizi assistenziali.

Nel livello 3 ci sono attualmente Lombardia, Umbria e Molise, per motivi diversi:

- in Molise "la classificazione settimanale è passata da bassa a moderata per un nuovo focolaio di trasmissione" causato dalla celebrazione di un funerale e che è "attualmente in fase di controllo" perché "ha prodotto un aumento del numero di casi nella scorsa settimana";

- in Umbria la classificazione è passata da bassa a moderata per un aumento dei casi e un rischio di trasmissione superiore a 1 (Rt), comunque in un contesto con una numerosità di casi segnalati ancora ridotti e dunque la situazione non è al momento particolarmente allarmante;

- la Lombardia ha una classificazione moderata, quindi con bassa probabilità di aumento di trasmissione ed un moderato/alto impatto sui servizi assistenziali), ma, si spiega nel report, "si assiste a una riduzione dei segnali di sovraccarico dei servizi sanitari. In questa Regione rimane elevato il numero di nuovi casi segnalati ogni settimana seppur in diminuzione".

Per quanto riguarda l'incidenza settimanale, che si basa sulla valutazione di quanti contagi ci sono stati, in sette giorni, su 100mila abitanti, le regioni sono così classificate:

- a incidenza bassa: Basilicata, Calabria, Campania, Sardegna, Sicilia e Umbria

- a incidenza intermedia-bassa: Friuli Venezia Giulia, Lazio, provincia di Bolzano, Puglia e Toscana

- a incidenza intermedia-alta: Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Valle d'Aosta e Veneto

- a incidenza alta: Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte e provincia di Trento.

Nel rapporto si spiega però che "non si tratta di un giudizio e non si possono fare graduatorie perché è una fotografia della circolazione del virus a valle delle misure adottate a livello nazionale e risente del fatto che alcune regioni sono state colpite in modo diverso".

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