Da domenica la Lombardia sarà in zona rossa. A imporre il cambio di colore sono i dati emersi dal monitoraggio settimanale pubblicato venerdì dall’Istituto Superiore di Sanità. La regione, con un Rt pari a 1.4, entra dunque nella fascia di rischio massima insieme alla Sicilia (Rt 1.19) e alla provincia autonoma di Bolzano (Rt 1.5).
Una decisione che non ha convinto il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana. Il governatore lombardo ha fatto sapere in un comunicato che ricorrerà contro l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza.
Ho chiesto al ministro Speranza di ripensarci e invieremo delle accurate note per spiegare le motivazioni della nostra opposizione. Sono stato cauto e ho preteso sempre il rispetto delle regole […] Questo scenario darebbe un colpo devastante a una grossa fetta dell’economia lombarda
Una posizione, quella di Fontana, che critica i criteri utilizzati per la valutazione dell’incidenza epidemiologica nelle regioni:
Più volte ho chiesto al Governo di rivedere i parametri perché basati su dati vecchi, in questo caso del 30 dicembre che, oltretutto, non tengono conto di importantissimi indicatori a noi favorevoli, come per esempio l’Rt sull’ospedalizzazione. Purtroppo non abbiamo ancora ricevuto risposta.
Nella mattina di venerdì il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha inviato una lettera al presidente Fontana e all’assessore al Welfare Letizia Moratti chiedendo deroghe per la provincia di Bergamo in applicazione degli artt. 2, co.2 e 3, co.3 del dpcm del 3 novembre, che prevedono che «con ordinanza del ministro della Salute […] d’intesa con il presidente della Regione interessata, può essere prevista, in relazione a specifiche parti del territorio regionale […] l’esenzione dell’applicazione delle misure di cui al comma 4 (cioè le misure previste per lo scenario di rischio massimo, ndr)». Una richiesta giunta nelle ore successive anche da altri sindaci lombardi.
Fontana ha precisato:
Comprendo bene le ragioni dei sindaci che, evidenziando come i loro territori sono al di sotto della media regionale, chiedono una deroga. Il problema è che tale parametro non è preso in considerazione dal Ministero della Salute e dal Cts nazionale, ma solo l’Rt. Se venisse utilizzato il tasso di incidenza dei positivi su 100 mila abitanti, infatti, oggi la Lombardia non finirebbe in zona rossa. Prendendo in considerazione quel dato la Lombardia ha un’incidenza ben al di sotto di gran parte delle altre regioni italiane, che oggi verranno classificate magari anche in zona gialla
Anche per il governatore della provincia di Bolzano Arno Kompatscher la decisione di imporre una zona rossa sarebbe immotivata. «Sono rimasto abbastanza sconcertato, visto che attualmente siamo zona gialla. Anche il ministro non si aspettava che finissimo in zona rossa perché da gialla a rossa il balzo è enorme e difficilmente giustificabile rispetto all’Rt basso di settimana scorsa», ha dichiarato. In un’ordinanza pubblicata nel pomeriggio di venerdì, Kompatscher ha confermato il mantenimento delle disposizioni precedentemente in vigore.