Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 17.41

Effetto lockdown sulle emissioni di CO2 nelle citta europee

Riduzioni di emissioni fino all’87%. Pesaro e Firenze tra le città con riduzioni maggiori. Ad Amsterdam e Londra le emissioni sono rimaste basse anche dopo la fine del lockdown

| Scritto da Redazione
Effetto lockdown sulle emissioni di CO2 nelle citta europee

Secondo lo studio “Direct observations of CO2 emission reductions due to COVID-19 lockdown across European urban districts”, pubblicato su Science of The Total Environment da un team internazionale di ricercatori guidato da ICOS Italia, la rete italiana per la misura delle emissioni di gas serra. «Durante il lockdown da Covid-19 le emissioni di anidride carbonica nelle città europee sono diminuite, a volte drasticamente e, soprattutto, a volte sono rimaste basse anche dopo le restrizioni. E’ il caso, ad esempio di Amsterdam, dove le emissioni si sono ridotte del 40% durante il lockdown e sono rimaste più basse del 30% rispetto al periodo pre-covid per i quattro mesi successivi».

Lo studio ha quantificato l’impatto delle restrizioni, in particolare di quelle legate alla mobilità, sulla immissione in atmosfera di anidride carbonica. Le città prese in considerazione, una lista che interessa una gamma molto diversa di ambienti urbani in Europa, pur con differenze relative, hanno tutte fatto registrare significative riduzioni delle emissioni. Più nel dettaglio: «Le riduzioni maggiori riguardato Heraklion, in Grecia, seguita da Pesaro, Firenze, Berlino, Londra, Basilea, Amsterdam, mentre minori sono quelle registrate a Sassari, Vienna, Helsinki, Innsbruck». In alcune città prese in considerazione i periodi di allentamento delle restrizioni e di fine lockdown coincidono con un ritorno delle emissioni cittadine ai livelli pre-pandemia.

Lo studio evidenzia che «Il traffico veicolare è stato tra i principali protagonisti di queste riduzioni che hanno avuto luogo per lo più durante il giorno. Infatti, l’aumento delle emissioni da abitazioni, dove le persone erano costrette dalle restrizioni, quali ad esempio il maggior fabbisogno di riscaldamento, non sono state tali da compensare le riduzioni ottenute dalle limitazioni al traffico».

Inoltre, la ricerca dimostra che «Il cambiamento di alcuni comportamenti umani può avere un effetto diretto, immediato e significativo sulla riduzione delle emissioni di CO2 da ambiente urbano» e l’autore principale dello studio, Giacomo Nicolini del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) fa notare: «Il  che pone l’accento sul bisogno di cambiamenti sistemici negli ecosistemi urbani e nelle abitudini di vita delle persone al fine di ottenere una efficace e duratura mitigazione dei cambiamenti climatici».

Un altro autore dello studio, Dario Papale, dell’università della Tuscia, e irettore dell’Ecosytem Thematic Centre di ICOS, conclude: «Il progetto ICOS Cities, appena iniziato e finanziato dall’Unione europea, renderà accessibile alla comunità scientifica, attraverso il portale ICOS Carbon Portal, una vasta raccolta di dati sullo scambio di gas climalteranti in ambiente urbano. Questa raccolta di dati sarà utile per ulteriori analisi sulle complesse dinamiche di scambio dei gas climalteranti in ambiente urbano. L’Italia avrà un ruolo fondamentale grazie a stazioni di misura già esistenti in diverse città e gestite principalmente dal CNR»

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