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Egitto: i cristiani chiedono protezione.

| Scritto da Redazione
Egitto: i cristiani chiedono protezione.

Egitto: i cristiani chiedono protezione. Il 59% dei cittadini aderisce al fondamentalismo
Il Cairo, 6 febbraio 2011. Ultime notizie dal nord del Sinai e dall'Egitto. Dopo l'attentato dinamitardo di ieri contro la chiesa cristiana copta della Sacra Famiglia, a Rafah, si sono verificati oggi sia nel nord del Sinai che in tutto l'Egitto nuovi episodi di ostilità contro i cristiani. I copti sono la più numerosa minoranza dell'Egitto e rappresentano il 10% della popolazione. Al Cairo e in altre città, rappresentanze di cristiani copti hanno protestato contro le violenza, ma le forze dell'odine - che invece rispettano le manifestazioni contro Mubarak - li hanno dispersi facendo uso di gas lacrimogeni, come ha riferito alle agenzie il giornalista Mohamed Abdellah. I cristiani che vivono nellal Repubblica Araba cercano invano di sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale sui molti episodi di intolleranza e persecuzione che li colpiscono, fra i quali vanno ricordati per le caratteristiche di efferatezza l'attentato del 1° gennaio 2011 contro la chiesa di Alessandria, dove persero la vita 23 persone nonché l'omicidio di un cristiano inerme e il ferimento di altri cinque, avvenuti l'11 gennaio a bordo di un treno. Intanto il medico egiziano Mariam Salah, che svolge la sua attività nella regione di Minya, ha rivelato all'agenzia Reuters di aver prestato cure mediche a cinque cristiani copti feriti da fondamentalisti e di aver raccolto testimonianze relative ad altri sei cristiani copti trucidati. Intanto molti analisti del Medio Oriente tracciano un paragone fra la rivoluzione in atto nella Repubblica Araba e quella che nel 1979 trasformò la monarchia persiana nella Repubblica Islamica dell'Iran. L'analista Fareed Zakaria, profondo conoscitore dell'Egitto, riassume alcune delle istanze cui anelano i rivoltosi di oggi, ricordando che il 59% dei cittadini egiziani, nel periodo di crisi economica precedente i moti di rivolta, si definiva fondamentalista, mentre in un sondaggio dell'aprile 2010 oltre il 50% dei cittadini riteneva la democrazia preferibile a qualsiasi altra forma di governo. Oggi, secondo l'analisi di Zakaria, la maggioranza degli egiziani è favorevole alla pena di morte. L'82% ritiene che l'adulterio da parte di una donna debba essere punto con la lapidazione, mentre l'84% pensa che il musulmano che decide di cambiare fede debba essere impiccato*. E' un dato assai diverso da quello emerso in un sondaggio del 2007, che vide il 90% degli egiziani favorevoli alla libertà di culto.

* http://episconixonian.blogspot.com/2011/02/outmaneuvering-egypts-pro-stoning-82.html

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