Martedì, 16 aprile 2024 - ore 22.02

Elezioni regionali: il risultato non concede alibi al centrosinistra

Elezioni regionali: il risultato non concede alibi al centrosinistra. Serve un’alternativa credibile al centrodestra che unisca tutte le forze d’opposizione

| Scritto da Redazione
Elezioni regionali: il risultato non concede alibi al centrosinistra

 Il risultato delle elezioni regionali non concede alibi: il centrodestra ha vinto le elezioni e tutti coloro che si sono proposti come un’alternativa, divisi e frammentati, hanno perso. Sarebbe più giusto dire che ha vinto l’unità del centrodestra e ha perso la frammentazione del campo avversario. Non può consolare la preoccupante scarsa affluenza, anche perché a questa tornata elettorale sono mancati quasi più elettori di centrosinistra che elettori di centrodestra. Credo e spero che questo possa servire da elemento di riflessione a tutti coloro che hanno messo più impegno per tentare di vincere la leadership del centrosinistra invece che per vincere contro il centrodestra. Il risultato è evidente e ci dice che gli elettori sono interessati ad un’alternativa che lavori per trovare soluzioni ai problemi di tutti i giorni e che si occupi un po’ meno di chi debba intestarsi il ruolo di regista nel campo del centrosinistra.

Adesso serve grande senso di responsabilità e credo che per risalire non ci siano soluzioni lineari: non usciamo da questa situazione mettendo semplicemente “più sinistra” oppure, al contrario, “più moderazione” nei contenuti e nel modo di fare politica. Occorre costruire una piattaforma programmatica in cui si riconoscano tutti i riformisti che hanno a cuore le politiche del lavoro, la sanità e la scuola pubblica e universale e quelli che giustamente guardano alle esigenze delle imprese. Le due cose non sono inconciliabili e per fare in modo che questo Paese faccia un salto in avanti serve questo scatto e serve che le persone che rappresentano tutte le forze contrarie alle politiche di Meloni e Salvini si incontrino per costruire l’alternativa ad un centrodestra che ha dato rappresentanza ad un popolo. Cosa che invece non riesce più molto ai partiti della parte del campo progressista: la sfida politica nazionale si è polarizzata a tal punto che, in questo momento, tutti gli spazi per quei nuovi soggetti che si dichiarano alternativi alle forze più rappresentative già in essere siano talmente piccoli e labili da spingere ad una netta scelta di campo. Sarà responsabilità di tutte le forze democratiche e riformiste, dal Movimento 5 Stelle al Terzo Polo insieme al Partito Democratico, trovare e costruire un’alternativa credibile a questo centrodestra, inadatto a governare un Paese che non riesce a uscire dalle secche di un debito pubblico troppo pesante: in termini di contenuti e proposte programmatiche un’intesa non dovrebbe essere difficile anche perché questa destra non riesce a trovare soluzioni di ampio respiro ai problemi del nostro Paese e dei suoi cittadini. Più difficile sarà trovare un accordo in termini di visioni sul contenitore e sui modi in cui si fa politica, ma con grande sforzo di responsabilità e di pazienza si può e si deve fare. Ce lo chiedono tutti gli elettori delusi e scoraggiati che non sono andati a votare domenica e lunedì.

Per quanto riguarda il Partito Democratico a livello provinciale, giudico positivamente i dati politici registrati a Crema e Cremona e molto bene il risultato personale di Matteo Piloni, che raccoglie un importante consenso che è il frutto del grande lavoro fatto negli anni in consiglio regionale. Molto positivo anche il riscontro, in termini di preferenze, degli altri candidati della lista: un fatto che dimostra che i profili messi in campo sono stati capaci di raggiungere gli elettori e portarli comunque al voto. Il mio primo ringraziamento va a loro e alle loro famiglie per il grande impegno e la disponibilità dimostrata in questa intensa campagna elettorale. Poi un grazie immenso ai militanti e ai nostri iscritti che hanno fatto un importantissimo lavoro sul territorio. Adesso sarà nostra responsabilità ripartire con forza e voglia di coinvolgere chi si è sentito escluso e lontano sia con la presenza ed il presidio del territorio, sia con nuovi strumenti di partecipazione come le Agorà Democratiche e la Bussola. Siamo una grande comunità e riusciremo a ripartire e a riorganizzarci per farci trovare pronti alle prossime sfide che ci attendono.

 

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