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Elio Susani ‘40anni dopo. Memorie di piombo caffè e sigarette…..’ | G.Azzoni

Si intitola “Quarant'anni dopo. Memorie di piombo caffè e sigarette. I ricordi di un ex funzionario nella vigilanza del PCI”.

| Scritto da Redazione
Elio Susani ‘40anni dopo. Memorie di piombo caffè e sigarette…..’ | G.Azzoni

Recensione di Giuseppe Azzoni del libro di Elio Susani ‘Quarant'anni dopo. Memorie di piombo caffè e sigarette…..’

Egregio Direttore, è uscito nei giorni scorsi un libro su particolari aspetti della vita politica locale anni '70 e '80 poco noti ma di grande interesse. Si intitola “Quarant'anni dopo. Memorie di piombo caffè e sigarette. I ricordi di un ex funzionario nella vigilanza del PCI”.

Lo ha scritto Elio Susani, purtroppo deceduto nel marzo 2020. Avendolo egli terminato nei mesi precedenti, la moglie Fiorenza ha fatto in modo che venisse pubblicato dal “Gruppo editoriale tab” di Roma, con la prefazione di Virgilio Ilari, Docente di Storia Contemporanea e Presidente della Società Italiana Storia Militare (alla quale Elio era iscritto). I contenuti del libro spaziano dai primi anni della formazione (soffermandosi sulla figura del padre Davide, il “Cleto” che fu tra i protagonisti della Resistenza in città) al periodo studentesco, che si concluse con la laurea in Giurisprudenza.

La grande parte delle pagine ed il cuore della narrazione riguarda le responsabilità dell'Autore nel PCI negli anni di piombo, gli anni dei pericoli golpisti, del terrorismo con le stragi fasciste cui seguì quello brigatista con l'assassinio di Moro e Guido Rossa. Con un quadro internazionale di guerra fredda e calda, dei colonnelli in Grecia, del sanguinoso golpe in Cile.

E' noto come il PCI abbia preso molto sul serio tutto ciò, con una linea, proposte, attività di rigorosa difesa della democrazia costituzionale da così corpose minacce. Alle conseguenti iniziative politiche le Federazioni del PCI, coordinate a livello regionale, erano chiamate ad affiancare anche istanze operative volte ad approfondire le conoscenze e la consapevolezza in materia ed a rafforzare la vigilanza e la prevenzione da provocazioni e quant'altro. In modo specifico se ne dovevano occupare commissioni sui problemi dello Stato e relativi gruppi per servizio d'ordine e vigilanza. A Cremona sovraintese per diversi anni a ciò, come segretario federale, Evelino Abeni mentre Elio Susani da iniziali incarichi di direzione operativa del servizio d'ordine e vigilanza passò, divenendo anche funzionario della Federazione, alla piena responsabilità di questo delicato settore.

Mi limito a pochi esempi delle molteplici attività di cui si parla, entrando nei particolari, in questo libro.

La vigilanza sulle grandi feste provinciali de l'Unità (con le responsabilità e le potenziali “sorprese” che comportavano) e sulle principali manifestazioni di diverso genere.

L'impegno, meticoloso e rigoroso, relativo alla sicurezza durante permanenze (mai “mordi e fuggi”) e trasferimenti di compagni dirigenti come Giancarlo Pajetta, Giorgio Napolitano, Emanuele Macaluso e tanti altri (Susani li elenca tutti, con qualche sàpido ricordo per ciascuno).

Lo stabilirsi di rapporti nuovi e positivi con le forze dell'ordine: erano anche i momenti in cui esse attraversavano processi come la smilitarizzazione e la democratica formazione dei sindacati di polizia.

Tutto questo fu molto significativo per il PCI ai vari livelli ed anche per la democrazia in Italia ma era assai poco noto allora ed è in genere del tutto ignorato adesso.

Il Partito stesso, per ben comprensibili e motivate ragioni, non squillava trombe né faceva strumentale propaganda in merito. La massima discrezione era d'obbligo e si legava ad una condotta che richiedeva diligenza, puntualità e riservatezza. Come sottolinea Valerio Ilari nella prefazione, il libro di Elio Susani permette di “osservare dall'interno” e nei particolari tutto ciò, nella pratica di una organizzazione periferica del PCI ed in anni di eventi e tensione straordinari.

Giuseppe Azzoni  (Cremona)

24 maggio 2021

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Elio Susani (Cremona, 1954-2020) è diventato, dopo gli studi giuridici, funzionario del PCI. In seguito ha lavorato in Coop Lombardia e in altre realtà aziendali nei settori della sicurezza e dell’organizzazione. È stato subacqueo, storico militare e sostenitore dello Snow Leopard Trust.

E’ deceduto dopo lunga malattia  nel Centro Terapia del Dolore dell’Ospedale di Cremona il 29 marzo 2020

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