Martedì, 14 maggio 2024 - ore 02.05

Essere onesti oggi è tempo sprecato? Di chi le colpe ? di Arnaldo de Porti

D’accordo, è necessario incutere fiducia alla gente dopo un periodo, piuttosto lungo, di vacche magre.

| Scritto da Redazione
Essere onesti oggi è tempo sprecato? Di chi le colpe ? di Arnaldo de Porti

Io, nel mio piccolo,  ci provo ogni giorno, nella speranza che, nel loro piccolo, tante altre persone facciano altrettanto, allo scopo di tirar fuori dalle secche un paese che non ha più niente di buono, democrazia compresa.

Le stesse istituzioni che dovrebbero essere al nostro servizio si sono trasformate in grandi serbatoi di lavoro per persone che privilegiano, per vari motivi, tra l’altro non sempre onesti, questo tipo di professione, spesso auto-creatasi a suon di baruffe elettorali, sgambetti, turpiloqui e magari anche per il tramite di qualche sgualdrina adoperata ad hoc  per oliare indotti a volte bisognosi di…forti “svitor”.

Faccio davvero fatica a scegliere una Istituzione che possa dare fiducia ai cittadini: mi sembra tutto marcio. Rivolgersi ad una di queste, sia grande che piccola, significa fare il pieno di tossine per poi spendere soldi dal medico per smaltirle attraverso qualche antibiotico.

Non mi pare poi troppo azzardato  affermare che stiamo vivendo in un mondo di “matti” che, al primo possibile inceppamento di qualsiasi strumento informatico, a partire da una semplice caffettiera ad uno Smart phone, cade in depressione…

I vari call-center con i fastidiosi “premi uno, premi due e chiacchiere all’infinito” (che poi richiedono anche il…voto) costituiscono uno dei tanti esempi di una perversione sistemica che, giorno dopo giorno, toglie umanità.

Come si fa poi  ad essere onesti quando la politica è il più grande esempio di disonestà intellettuale, di nefandezze, di porcherie varie,  che ruba ad ogni piè sospinto ai cittadini senza che essi possano  eccepire qualcosa, altrimenti sono bastonate ?.

Non parliamo poi della nostra  democrazia, strumento meraviglioso che ormai non esiste più da anni; non per niente, da anni,  nella prefazione dei miei libri, scrivo la seguente frase, per la quale me ne hanno dette di cotte e di crude : …quando la politica, ma anche il sindacato, diventano uno strumento volto a sostituire gli insuccessi del singolo individuo nei vari contesti della vita sociale, o peggio, quando questi strumenti vengono usati per delegittimare gli altri ai fini di un proprio tornaconto, allora anche la democrazia esprime concettualmente ed operativamente il significato nefasto della dittatura....., conservandone indebitamente il nome.

Cosa sanno di democrazia detti individui ?   In che cosa possiamo sperare ?

ARNALDO DE PORTI

 

 

 

 

 

             

 

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