Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 07.15

Ex Scac, inutile un nuovo albergo. L'opinione dell'Ascom

| Scritto da Redazione
Ex Scac, inutile un nuovo albergo. L'opinione dell'Ascom

La decisione della Giunta Comunale di autorizzare, nell’area dell’ex Scac, una nuova struttura alberghiera è in aperto conflitto con quanto, solo un paio di giorni fa, è emerso dallo studio realizzato dal Cersi dell’Università Cattolica. Un documento che avrebbe dovuto suggerire quantomeno una riflessione. Anche perché parte da dati che sono ben noti al sindaco e agli amministratori. Contro la decisione prendono posizione anche gli albergatori di Confcommercio Cremona, convinti che, in questo modo si rischia di compromettere l’equilibrio già precario dell’intero settore. Perché, come ricorda la presidente del Gruppo Alessandra Cattaruzzi “i flussi turistici, italiani e stranieri, in entrata a Cremona mostrano simultaneamente due caratteri strutturali non positivi per il sistema locale: da un lato un andamento stagionale elevato, che presenta picchi nei mesi di Settembre e Ottobre e nei mesi di Maggio e Giugno; dall’altro lato, una brevissima permanenza del turista in città”. Nel 2010 quest’ultima è in media 1,8 giorni (in costante diminuzione dal 2001, quando era attorno a 2,2 giorni), scendendo però addirittura a 1,6 giorni se si considera solo la permanenza nelle strutture alberghiere. Dati negativi e preoccupanti che non possono essere ignorati anche perchè “Alla luce dell’effetto congiunto di questi due fenomeni – dichiara la presidente Cattaruzzi - l’indice di utilizzazione lorda annua dei posti letto è complessivamente inferiore al 40,0%. Questo nonostante come è stato rilevato dal Cersi, Cremona abbia una dotazione alberghiera di alta qualità e prezzi convenienti per i pernottamenti”. Ulteriori nuove licenze non sono certo necessarie, anche perché negli ultimi cinque anni  l’industria ricettiva di Cremona ha fatto un grande sforzo di rinnovamento. E, se è vero che, rispetto a dieci anni fa, il numero degli alberghi è complessivamente diminuito, quelli che ad oggi risultano attivi sono mediamente più grandi, più moderni e di qualità superiore.

Un risultato ottenuto con “investimenti imprenditoriali molto recenti e spesso importanti”. Ma tanti sacrifici devono essere sfuggiti al sindaco e agli amministratori che, ogni qual volta, si presenta il problema della riqualificazione di un’area dismessa trovano facile soluzione nella sua conversione in spazi destinati al terziario. Alla ex Scac potrebbe seguire la Piacenza, mentre solo qualche mese fa si era parlato di servizi per l’ospitalità anche per la Centrale del Latte. Realtà che, peraltro, spostano il baricentro dal cuore di Cremona alla periferia. Per Alessandra Cattaruzzi, invece, occorre ripartire proprio dalle linee d’azione indicate dal Cersi che indicano come “per i prossimi anni la sfida vera per la promozione dell’attività turistica a Cremona non si giochi sul lato delle strutture alberghiere. Piuttosto, il futuro turistico della città dipenderà soprattutto: dallo sviluppo complessivo della programmazione e del coordinamento degli eventi e delle proposte per i turisti; dalla promozione, in Italia e soprattutto all’estero, di Cremona come destinazione di turismo culturale; e dal potenziamento dell’accessibilità alla città per chi viene dall’estero, in particolare dalla capacità di migliorare la connessione, ferroviaria e su gomma, con gli aeroporti (quelli milanesi e di Orio al Serio) e con la città di Milano”. Ma, su questi progetti, dal Comune tutto tace

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