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Finanza locale e “federalismo municipale”

| Scritto da Redazione
Finanza locale e “federalismo municipale”

FSull’attualissimo dibattito relativo al federalismo fiscale.
Nella difficile situazione della lunga crisi che l’economia e la pubblica finanza stanno attraversando, non sono da trascurare il dibattito e le scelte di questi giorni relativi alla finanza locale ed al “federalismo municipale”.
Dibattito che vede, oltre alle posizioni relative alla dialettica politica tra governo ed opposizione, una dialettica propria tra centralismo ed autonomie locali. La nostra Associazione, proprio in questa ottica, fa presenti alcune esigenze comuni a tutte le Amministrazioni locali che possono essere così riassunte.
A) Il sacrosanto sforzo di risanamento della finanza pubblica è stato condotto in questi mesi colpendo in modo sproporzionato la finanza locale. Mentre si teorizza il federalismo si praticano tagli e blocchi molto pesanti sulle risorse comunali assai più che sul potere pubblico centrale. Ciò in palese contraddizione con la funzione anti-crisi che i Comuni possono avere, sia investendo in opere indispensabili (e che ben ripagano le spese fatte, come le manutenzioni), pagando tempestivamente le imprese, sia con l’assistenza nei settori socialmente più colpiti dalla crisi stessa.
I sacrifici per rientrare dal debito pubblico vanno fatti, ma in modo più equo sia tra centro e periferia delle pubbliche amministrazioni sia tra ceti sociali (alcuni impoveriti dalla crisi, altri meno o addirittura arricchiti).
B) Sulle risorse da attribuire ai Comuni è in atto a livello governativo e parlamentare la discussione sulle scelte da prendere in questo periodo che dovrebbe essere di transizione verso il federalismo fiscale. Lega Autonomie ritiene che vi debba essere dunque, innanzitutto, un recupero di entrate proprie per i Comuni, anche con una compartecipazione a IRPEF o IVA. In secondo luogo che venga ripristinato e rafforzato il margine di autonomia impositiva degli Enti locali, oggi praticamente azzerato. Quindi una ragionevole possibilità per gli amministratori di variare alcune aliquote, nonchè di istituire imposte di scopo in sintonia con i propri cittadini per realizzare particolari servizi o opere (cosa già prevista dalla legge delega sul federalismo fiscale ma non ancora attuabile). Sarebbe opportuno anche  unificare le attuali tasse per i servizi essenziali comunali in una unica, flessibile a seconda delle situazioni.
C) Vanno infine assicurati adeguati meccanismi di compensazione per una perequazione integrale relativamente alle funzioni fondamentali che tutti i Comuni, anche quelli poveri di risorse, hanno l’obbligo di dare ai propri cittadini.
Giuseppe Azzoni – Italo Feraboli
(Lega Autonomie Locali – Cremona)

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tel. e fax 0372.35903 – orario ufficio: ore 9 - 12
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Cremona, 12 gennaio 2011

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