Domenica, 05 maggio 2024 - ore 14.02

FRANCIA - L'inquinamento dei particolati puo' uccidere a breve termine

Nuovo studio rileva anche se entro i livelli ufficiali di sicurezza.

| Scritto da Redazione
FRANCIA - L'inquinamento dei particolati puo' uccidere a breve termine

I particolati, generati dai gas dei tubi di scappamento, dall'attivita' industriale o dal riscaldamento a legna, aumentano il rischio di morte anche quando la concentrazione non sono oltre i livelli della regolamentazione europea. Cosi' uno studio dell'’Institut de veille sanitaire (InVS) (Istituto di Osservazione Sanitaria) pubblicato oggi. Studiando l'impatto dell'inquinamento atmosferico sui decessi in 17 citta' francesi, i ricercatori hanno mostrato come ogni volta che la concentrazione dei particolati PM10 aumenta di 10 microgrammi per ogni metro cubo, il rischio di morte non accidentale aumenta dello 0,5% nei cinque giorni successivi.

L'aumento e' dell'1,4% per le persone maggiori di 75 anni, che sono indebolite da patologie cardiovascolari o respiratorie. I PM10 -chiamati cosi' perche' la loro dimensione e' inferiore a 10 micron- sono generati dai tubi di scappamento dei veicoli, dall'attivita' industriale e dal riscaldamento a legna. Essi penetrano facilmente nel corpo e aumentano il rischio di sviluppare malattie come l'asma, il cancro ai polmoni o alcuni disturbi cardiovascolari. “Ma essi aumentano ugualmente il rischio di morte a breve termine nelle persone gia' malate, essenzialmente di una certa eta', quando l'inquinamento viene a contatto e si combina con il calore”, dice Mathilde Pascale, epidemiologa che lavora nel programma Air-Climat che ha partecipato allo studio.

L'epidemiologa ricorda che in materia di inquinamento “non esiste una soglia al di sotto della quale non ci possono essere effetti sulla salute”. Questo nuovo studio “mostra come l'impatto dei PM10 sulla mortalita' e' principalmente dovuto ad un livello di base dell'inquinamento e non ai suoi picchi”.

Lo studio, pubblicato sul Bulletin épidémiologique hebdomadaire (BEH) evidenza che esiste anche un impatto sulla mortalita', “anche a concentrazioni che rientrano nella regolamentazione dell'Unione Europea ( 40µg/m3 di media annuale) e nei valori guida dell'Organizzazione mondiale della Sanita' (20µg/m3)”.

(France Press - AFP)

 

Fonte Aduc 

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