Sabato, 27 aprile 2024 - ore 05.26

Franco Bordo (Democratici e Progressisti): ‘Legittima difesa, deriva del PD’

Il Deputato: «Il mio auspicio è che tale provvedimento non venga confermato in Senato»

| Scritto da Redazione
Franco Bordo (Democratici e Progressisti): ‘Legittima difesa, deriva del PD’

«Articolo Uno - Movimento Democratico e Progressista ha votato contro il pastrocchio voluto dal PD in materia di legittima difesa»: così Franco Bordo, Deputato di Articolo Uno. «Non vi era nessuna necessità di intervenire sulla legittima difesa, perché il nostro ordinamento regolamentava già bene la materia. L’articolo 52 del codice penale e una lunga giurisprudenza già prevedono, ampiamente, la non punibilità di chi si difende davanti al pericolo attuale di un’offesa grave e ingiusta. Cioè a dire: la legittima difesa esiste già. Ma c’è una differenza enorme tra il diritto alla difesa e la giustizia fai da te, che con questo provvedimento si rischia di introdurre. Tali norme, oltre che rappresentare un arretramento sul piano della civiltà giuridica, si palesano anche come un pasticcio male assortito che rischia, per l’indeterminatezza che introduce, di non tutelare in modo efficace le vittime delle aggressioni», aggiunge il parlamentare.

«Gli emendamenti del relatore David Ermini hanno ampliato la possibilità di ricorrere alle armi da parte della vittima, a prescindere dalla proporzionalità della reazione, stabilendo addirittura che ogni reazione è considerata legittima difesa quando avviene “in tempo di notte”, “con minaccia e inganno”, “in situazioni di pericolo attuale per la vita, l’integrità fisica, la libertà personale o sessuale” o comunque “di grave turbamento psichico”. In queste condizioni, difficilmente catalogabili da parte del magistrato, non esiste più eccesso di legittima difesa», prosegue il Deputato. «Il nuovo testo approvato alla Camera svuota di fatto il rapporto di proporzione tra offesa e difesa, vanificando un equilibrio che per anni ha rappresentato il punto di tenuta della nostra cultura giuridica. È una modifica che risponde più a una logica di propaganda che a reali esigenze di sicurezza; è una crepa che nel tempo rischia di allargarsi sempre di più, portandoci verso un maggior utilizzo delle armi da parte del cittadino».

«Dispiace che il Partito Democratico abbia voluto inseguire la Lega sullo stesso terreno populista e propagandistico e si sia giunti ad approvare una legge che sottintende la liberalizzazione dell’uso delle armi. Credo che si debba rispondere alla giusta esigenza di sicurezza dei cittadini con ben altri provvedimenti, che investano di maggiori responsabilità lo Stato», conclude Franco Bordo. «In sintesi, credo ci sia più bisogno di forze dell’ordine e meno di cittadini armati e il mio auspicio è che tale provvedimento non venga confermato dal Senato».

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