Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Croazia ed Austria uniscono le forze per garantire la diversificazione delle forniture in UE. I vantaggi economici e quelli politici del progetto
Il cuore dell'Europa come centro dell'indipendenza energetica dell'Unione Europea. Nella giornata di martedì, 14 Maggio, i Paesi dell'Europa Centrale -Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia ed Austria- hanno rafforzato il progetto di un Mercato Energetico Unificato dell'Europa Centrale.
Come riportato dall'agenzia AFP, il programma è stato esposto dal Primo Ministro ceco, Petr Necas, e dal suo collega polacco, Donald Tusk, durante un incontro a Varsavia.
Come riportato da Tusk, il Mercato Energetico Unificato dell'Europa Centrale riguarda non solo i Paesi del Gruppo di Vysehrad -Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia- ma anche Austria e Croazia.
Il piano è ideato sulla base di un progetto ad oggi sponsorizzato dalla Commissione Europea quale il Corridoio Nord-Sud, gasdotto progettato per collegare il rigassificatore polacco di Swynoujscie con quello croato di Krk, entrambi in fase di realizzazione.
Un secondo progetto su cui si basa il Mercato Energetico Unificato dell'Europa Centrale è l'esportazione di gas naturale russo in Ucraina dalla Germania, ad oggi veicolato attraverso i gasdotti polacchi, slovacchi ed ungheresi.
Oltre che puramente economico, il progetto ha anche la ratio politica di implementare l'indipendenza energetica di una parte dell'Europa fortemente dipendente dalle importazioni di gas dalla Russia.
Come dichiarato dal Premier Necas al termine dell'incontro, il mercato Energetico Unificato dell'Europa Centrale permette una diversificazione sia degli approvvigionamenti che del trasporto del gas nel centro dell'UE.
Matteo Cazzulani
Freelance Journalist
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15.5.13