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Gaspare e Zuzzurro a Luino con "Non c'è più il futuro di una volta"

| Scritto da Redazione
Gaspare e Zuzzurro a Luino con

di Aicardi, Formicola, Pistarino, Freyrie

Con: GASPARE e ZUZZURRO

Regia: Andrea Brambilla

20 febbraio 2012 - ore 21,15

Luino, Teatro Sociale

"Ogni anno impegno e preoccupazione accompagnano la scelta di proposte di qualità che possano soddisfare l’aspettativa di un pubblico preparato e ormai da tempo felicemente affezionato.
Lo spettatore del nostro teatro, con delicata esigente attenzione, ha nel tempo espresso i propri “desiderata” tematici ed interpretativi, unendo il divertimento alla riflessione seria, il pettegolezzo al tema di attualità, l’amara constatazione delle miserie umane alla ricerca del cosiddetto “senso pieno della vita”.
Coniugazione e condivisione di pensiero ed emozioni avvengono sempre attraverso la presenza di interpreti di alto livello nazionale, costruendo un cartellone che pone la nostra città in specifica posizione di riferimento contestuale..
Come da più parti si apprezza criticamente, il segreto del teatro però non risiede solo nella singola performance, nella mera ed estemporanea fruizione dello spettacolo, ma va ben oltre: il coinvolgimento dello spettatore in qualche modo evoca il concetto di Territorialità.
Attraverso la catarsi scenica viene a svilupparsi tra palcoscenico ed appunto platea – territorio un’azione in qualche modo circolare che consente immedesimazioni ed osservazioni specifiche e che rendono di volta in volta diversa la medesima rappresentazione in funzione del variare dell’habitat di realizzazione.
Territorialità comunque implica anche rivisitazione interiore e capacità di Saper Vivere le “proprie risorse specifiche”, e al riguardo a tutti è nota la nostra qualità artistico culturale che spazia dal Premio Nobel alle presenze tra le maggiori del mondo dello spettacolo nazionale: questa la costruttiva presuntuosa sfida futura!"

Franco Compagnoni
Assessore alla Promozione dell’identità
e delle tradizioni del territorio

 

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E se pensare al futuro, per una volta, diventasse divertente? E se riuscissimo, in questo momento particolare, a riderci sopra, a dissacrarlo? Non sarebbe forse la formula migliore, la più ottimista, la più alternativa? Ottima idea, ottima soluzione. Ci hanno pensato i due funambolici folletti della risata Gaspare e Zuzzurro, che da più di trent’anni leggono e rileggono la nostra quotidianità, la nostra società con stupore bambinesco e sarcasmo da fi losofo.

Nasce così Non c’è più il futuro di una volta, nuovo spettacolo del duo che attinge ovviamente a piene mani nelle tecniche consolidate e giocate del cabaret, aggiungendo il piglio personale, il ritmo serrato, il piacere della battuta, una lungimiranza da teatranti, da cittadini acuti ed osservatori, una comicità veloce e democratica ma anche il pensiero fi ne, la loro visione limpida e dissacrante. Insomma il proprio marchio di fabbrica, ridere, perché una risata si infi ltra nei  polmoni, nello stomaco prendendo la strada secondaria del pensiero, del vedere e del capire…

Non c’è più il futuro di una volta è una carrellata di comicità di situazione che attinge dal vero, da quello che ti brucia sulla pelle e che ti condiziona. Così lo spettacolo vira al sociale, denuncia a suo modo le incomprensioni tra i vecchi modelli e le nuove modalità: di vivere, di incontrarsi, di condividere, di invecchiare. Così nascono situazioni paradossali, terribilmente rivelatrici di miserie umane ma sempre con il sorriso. Lo spettacolo vuol essere, tra una battuta e l’altra, una chiave, un suggerimento, una password (se dobbiamo dirlo, diciamolo) per adeguarsi, per imparare a stare al tempo,per tenerci strette le nostre peculiarità umane, i nostri esilaranti difetti, i nostri stupefacenti pregi. E allora diamo all’uomo, anzi riprendiamoci, quel che è solo dell’uomo: se il pollice opponibile ce lo troviamo in mano non usiamolo solo per digitare tastini sempre più piccoli ma difendiamoci con il gesto ottimista per antonomasia “tutto ok, ce la facciamo, ce la faremo”... anche ad entrare in un terzo millennio pieno di insidie, pieno di strani aggeggi, pieno di personaggi allegorici, sì, ce la faremo raccontando nuove fiabe ai nostri bambini, aggiungendo nuovi sogni ai vecchi ideali. Perchè non entrarci è impossibile ma lo faremo a modo nostro: ridendoci sopra e tutto sembrerà più leggero,possibile, sopportabile!

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