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GEORGIA: EX CALCIATORE DEL MILAN A CAPO DEL MINISTERO DELL'ENERGIA

| Scritto da Redazione
GEORGIA: EX CALCIATORE DEL MILAN A CAPO DEL MINISTERO DELL'ENERGIA

Il terzino della squadra meneghina, Kakhaber Kaladze, nominato alla guida del delicato Dicastero, fondamentale per la sicurezza energetica del Paese e dell'Unione Europea. Le incognite legate alla politica estera del nuovo Premier georgiano, Bidzina Ivanishvili.

 

 

Da difensore di una delle squadre di calcio più titolate d'Europa a garante della sicurezza energetica europea. Nella giornata di martedì, 16 Ottobre, l'ex calciatore del Milan, Kakhaber Kaladze, è stato nominato Ministro dell'Energia dal nuovo Premier georgiano, Bidzina Ivanishvili.

 

Secondo i piani, il terzino del Milan - che ha guidato le liste nazionali di Sogno Georgiano, la forza politica del Premier - avrebbe dovuto essere nominato Ministro degli Affari Regionali e delle Infrastrutture, ma Ivanishvili, a sorpresa, gli ha affidato la guida di uno dei Ministeri più delicati dello Stato georgiano.

 

Al momento della sua nomina, Kaladze ha dichiarato di non avere molta esperienza nel settore, ma ha promesso il massimo impegno per non tradire la fiducia del Premier georgiano.

 

Tra i progetti preventivati, l'ex-terzino del Milan ha progettato la costruzione su larga scala di centrali idroelettriche per assicurare al Paese uno sviluppo sostenibile con le congiunture economiche e con il rispetto dell'ambiente.

 

A prescindere dalle centrali idroelettriche, il ruolo di Kaladze sarà sopratutto quello di gestire uno snodo infrastrutturale fondamentale per gli equilibri energetici dell'area e, sopratutto, per la sicurezza energetica dell'Unione Europea.

 

In Georgia transita infatti il Gasdotto del Caucaso del Sud: un'infrastruttura che veicola gas dalla capitale dell'Azerbaijan, Baku, al porto turco di Ceyan, da dove, attraverso altre condutture - il Gasdotto Transanatolico TANAP, il Nabucco e il Gasdotto Transadriatico TAP - l'oro blu azero sarà trasportato direttamente in Europa.

 

Finora, la sicurezza del Gasdotto del Caucaso del Sud è stata garantita dal Presidente georgiano, Mikheil Saakashvili, in virtù dei buoni rapporti mantenuti con l'Europa. Resta ancora un interrogativo invece quale sarà la politica energetica di Ivanishvili.

 

Secondo indiscrezioni, il neoeletto Premier ha stretti contatti con la Russia, e nulla escluderebbe possibili concessioni a Mosca anche sul piano della politica del gas.

 

Per mantenere la propria egemonia sul mercato dell'energia europeo, il monopolista del gas russo, Gazprom - posseduto per metà dal Cremlino - contrasta i piani della Commissione Europea volti a diversificare le forniture di carburante tramite il trasporto diretto in Europa di gas azero.

 

Se la preannunciata normalizzazione dei rapporti tra Tbilisi e Mosca dovesse andare oltre al semplice ristabilimento di relazioni diplomatiche - rotte dall'aggressione militare russa nelle regioni georgiane di Abkhazia e Ossezia del Sud nell'Agosto 2008 - ed interessare anche la questione del gas, portando ad una riconsiderazione del ruolo geopolitico della Georgia, nulla esclude che Kaladze potrebbe trovarsi a gestire una situazione complicata e delicata, da cui dipende la sicurezza dell'intera Unione Europea.

 

La transizione democratica in Georgia

 

Nelle Elezioni Parlamentari georgiane di lunedì, Primo di Ottobre, la coalizione Sogno Georgiano ha ottenuto la maggioranza del Parlamento con 85 seggi, lasciando alla forza di governo uscente, il Movimento Nazionale Unito del Presidente Saakashvili, 65 mandati presso l'Assemblea monocamerale nazionale.

 

Nel suo programma, Ivanishvili - uomo più ricco di Georgia, che ha costruito le sue ricchezze tra Russia e Francia - ha promesso il mantenimento del vettore occidentale come priorità della sua politica estera, ma ha anche sottolineato la necessità di ristabilire rapporti diplomatici con la Russia.

 

Salito al potere nel 2003 dopo avere guidato il processo democratico in Georgia, noto come Rivoluzione delle Rose, Saakhashvili ha portato Tbilisi al raggiungimento degli standard europei sul piano economico, amministrativo e politico.

 

Dopo la sua sconfitta, il Presidente georgiano ha saputo garantire la transizione democratica dei poteri al nuovo Gabinetto dei Ministri, e, tramite la restituzione della cittadinanza nazionale, ha permesso ad Ivanishvili di poter essere nominato alla guida del Governo nazionale.

 

Matteo Cazzulani

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