Venerdì, 17 maggio 2024 - ore 07.17

Gi auguri del Sindaco e della Giunta di Cremona con Paolo e Michelangelo

«Diamo la nostra vita e non dimentichiamoci del mondo che c’è fuori dal Comune»

| Scritto da Redazione
Gi auguri del Sindaco e della Giunta di Cremona con Paolo e Michelangelo

Un Natale dedicato ai nostri figli. Questo lo spirito del momento voluto dal Sindaco del Comune di Cremona e dalla Giunta per portare ai dipendenti comunali i propri auguri in occasione delle festività natalizie. L’Ufficio di Gabinetto, per l’occasione, ha voluto valorizzare il Torneo mondiale di Microfiabe, organizzato dal Museo della Civiltà Contadina Cascina Il Cambonino Vecchio, che quest’anno ha raccolto 113 testi brevi provenienti da scrittori di ogni età e che a breve sfocerà in una piccola pubblicazione. Così, Paolo, vincitore del premio speciale del Torneo, accompagnato dal padre, ha suonato tre pezzi musicali con il violoncello, e Michelangelo Bernabé, figlio di una dipendente comunale, ha letto due microfiabe: quella vincitrice del torneo Il caldo fa male di Simona Ravara e quella di Paolo Maggi dal titolo Il ragazzo dagli occhi a mandorla.

Proprio dal testo di Paolo il sindaco è partito per il suo breve saluto. «Bisogna essere come la giraffa di Paolo», ha detto il Sindaco Galimberti, «che allunga il suo collo e guarda oltre. Bisogna essere come il ragazzo con gli occhi a mandorla capaci di vedere e di colorare l’arcobaleno. Bisogna continuare ad avere in mente non solo il proprio albero, ma la foresta intera. E sapere che ci sono e ci saranno temporali, provare a relativizzare e risolvere. Bisogna riacquistare un po’ di speranza, consapevoli della fortuna che abbiamo e non dimenticandoci mai del mondo che c’è fuori dal Comune. Facciamo questo servizio dando tutta la nostra vita. Ripartiamo dal ragazzo con gli occhi a mandorla: è il motivo vero per cui noi lavoriamo in un Comune al servizio della città». Di seguito, la microfiaba firmata da Paolo Maggi, intitolata Il ragazzo dagli occhi a mandorla.

«C’era una volta una foresta incantata, dove regnava l’amore tra tutte le creature. Ogni mattina, al canto del gallo, gli animali più anziani raccontavano ai giovani le loro storie di vita.

Un giorno, la giraffa, allungando il proprio esile collo, annunciò l’arrivo di un ragazzo dagli occhi a mandorla. A quelle parole, il cielo d’un tratto si oscurò e un violento temporale s’abbatté sulla foresta incantata.

L’arcobaleno faceva capolino tra i monti, quando Re leone ringhiando mostrava i suoi feroci canini e i suoi aculei artigli. Il ragazzo raggiunse il leone e lo baciò teneramente.

Il gallo cantò».

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