Egregio direttore, la proposta avanzata dal presidente del comitato di quartiere Centro, Paolo Marcenaro, di recintare i giardini pubblici di piazza Roma e di chiuderli durante la notte ha sollevato diverse proteste in nome del principio di libero accesso ai giardini da parte della cittadinanza. Ora, pur potendo comprendere le istanze di chi si oppone alla chiusura, e in qualità di componente del direttivo del comitato di quartiere Centro, posso spiegare le ragioni che hanno indotto il presidente e i componenti stessi a formulare una tale proposta: tutto deriva da un ‘sopralluogo’ serale fatto circa un mese fa, nel quale ci si è resi conto, ancora una volta di più, dell’abbandono in cui versano i giardini. L’amministrazione comunale, comprensibilmente, ha più volte dichiarato che non c’è sufficiente personale di polizia municipale per controllare costantemente la situazione, come del resto succede per altre aree di degrado come la vicina piazza Lodi. E allora, per accogliere le sollecitazioni di alcuni lettori, faccio presente (…..) , nell’impossibilità di adeguati controlli, è meglio recintare i giardini; inoltre, segnalo la precisazione del signor Pellegrini che, sotto stessa data, ricorda che i giardini furono realizzati ai principi del Novecento proprio con una recinzione e una cancellata. Per chi dice che una tale soluzione risulterebbe ‘provinciale’ e non in linea con la realtà di altre città italiane e straniere, ricordo che all’estero, i parchi di grandi città come Londra, Amsterdam, Dublino e New York sono recintati e chiusi al pubblico con cancelli nelle ore notturne; e nessuno se ne scandalizza più di tanto. In definitiva, come in tante altre situazioni, i risultati derivano da un senso di rispetto del bene pubblico che, in Italia, cancelli o non cancelli, extracomunitari o meno, è ancora abbastanza carente.
V. Montuori (Cremona)
