Signor direttore, siamo un gruppo di infermieri turnisti dell’ospedale di Cremona. Come ben sa, in questi ultimi mesi c’è una diatriba tra i nostri sindacati e la direzione dell’ospedale riguardo il pagamento degli straordinari.
Il fatto è che prima ci fanno lavorare perché i turni sono scoperti (per malattie, gravidanze eccetera), poi ci dicono che non ci sono i soldi per pagarci, ce li vogliono far recuperare ma tanti di noi hanno problemi economici.
Noi turnisti lavoriamo tutti i giorni feriali e festivi, non esiste il riposo sicuro perché spesso ci chiamano per venire a lavorare e noi ci andiamo sapendo bene la situazione nei nostri reparti ma come minimo vogliamo essere pagati, non ci sembra una pretesa assurda.
Assurdo è invece come veniamo gestiti dai nostri dirigenti, come squallide pedine tappabuchi. Il problema  della mancanza di fondi è la carenza di infermieri turnisti, ovvero ci sono tanti infermieri ma quelli che turnano sono molto meno rispetto ai necessari.
Di soldi ne hanno spesi tanti in modo discutibile, ma tant’è. Ora servirebbe una vera riorganizzazione dell’ospedale come suggerito da tempo dai nostri sindacati con provvedimenti seri come la ricontrattazione dei part-time, la riduzione del numero dei responsabili infermieristici, la revisione delle inidoneità al turno (pensi, la stessa patologia nel privato non impedisce il turno, in ospedale sì), l’accorpamento dei reparti/servizio che hanno un basso tasso di occupazione/ produttività (che lavorano poco, per intenderci), unificare i vari ambulatori sparsi che si dedicano delle stesse patologie, stanare gli infermieri dai servizi che potrebbero fare il turno ma non si sa come mai sono lì e lì ci restano, eccetera.
Di idee ce ne sono tante, ma intraprendere questo cammino vorrebbe dire aprire il vaso di Pandora, eliminare le nicchie di privilegi e potere.
Ci lasciano senza personale e noi superstiti dobbiamo sopperire ai turni mancanti senza essere pagati. Siamo disgustati dai nostri dirigenti, attenti solo all’apparire ai vari convegni e inaugurazioni giusto per farsi pubblicità poi non si curano delle condizioni in cui lavoriamo; ci stanno portando indietro invece di farci migliorare, di questo passo faremo come in alcuni ospedali del Sud dove i malati vengono lavati dai parenti e non dagli infermieri.
L’unica nota positiva del nostro lavoro è la gratificazione che viene dai nostri malati e parenti, che vedono l’impegno e la passione che mettiamo nella nostra professione. Per fortuna abbiamo loro altrimenti sarebbe la vera fine.
Un gruppo di infermieri  turnisti (Cremona)
2013-10-22
