Il Comitato Referendario Provinciale “2 Sì per l’Acqua Bene Comune” di Cremona esprime profonda soddisfazione per la decisione del comitato direttivo nazionale dell’ANCI di attivarsi per proporre ricorso alla Corte Costituzionale contro gli articoli 4 e 16 della finanziaria in corso di approvazione in Parlamento. Si tratta di articoli che da una parte obbligano alla dismissione delle società partecipate e dall’altra intervengono sull'organizzazione istituzionale della stragrande maggioranza dei comuni. Condividiamo pienamente le valutazioni espresse al riguardo dal vicepresidente dell’associazione, che parlano di “pesante lesione” dell’autonomia dei comuni: si tratta di una presa di coscienza importante, che occorre allargare a quella che è stata un’attività lenta e costante di erosione del reale potere di intervento dei comuni attuata negli ultimi anni dai vari governi succedutisi. Va sottolineato in questo senso come l’ANCI riunisca i comuni italiani a prescindere dalle distinzioni di colore politico: ciò rende ancora più pesanti e angosciosi il suo appello e la sua protesta. Come comitato referendario sottolineiamo l’assoluta centralità della questione di diritto posta dall’ANCI in relazione agli esiti referendari di giugno: questo assume particolare peso visti i tentativi continui (anche a Cremona) di tradire tali esiti continuando a tenere sul tappeto ipotesi di privatizzazione del servizio idrico e di altri servizi pubblici importanti. Confidiamo che tanti sindaci del territorio cremonese, coscienti della partita in gioco, decideranno di partecipare alla giornata nazionale di protesta che si terrà domani 15 settembre sotto l’egida dell’ANCI: i cittadini saranno ben contenti di avere questa prima verifica della volontà politica dei loro amministratori di rispettare il loro voto.
per il Comitato
Giampiero Carotti
