I sikh cremonesi chiedono la liberazione dei due marò Latorre e Girone trattenuti in india.
Il presidente Jatinder della comunità sikh cremonese sta con i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e lancia una petizione in favore della liberazione dei due militari italiani.
La raccolta di firme è partita al tempio di Pessina nel giro di poche ore si contano già più di 250 adesioni, destinate a crescere nei prossimi giorni.
Il presidente Jatinder ha dichiarato “Gli italiani sono arrabbiati e noi viviamo con un certo imbarazzo questa situazione, anche se non abbiamo colpe. Rispettiamo le autorità indiane, ma chiediamo il massimo impegno affinché la situazione si sblocchi e si risolva, anche per il bene degli indiani che vivono in Italia. Così abbiamo promosso queste iniziative, tra due settimane invieremo le firme alla prefettura, poi ai due governi e agli avvocati dei marò”
Gli indiani residenti in provincia di Cremona sono circa ottomila, di cui la metà professa la religione sikh. Sono tutti perfettamente integrati e svolgono un lavoro, prevalentemente in agricoltura. La petizione è indirizzata al governo indiano e a quello italiano.
Come è noto i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono accusati di aver ucciso nel 2012 due pescatori imbarcati su un peschereccio scambiato per un battello di pirati, al largo della costa del Kerala, nell’India sud occidentale.
La mobilitazione dei sikh cremonesi è partita quando i rappresentanti della comunità hanno fatto tappa al consolato indiano di Milano insieme al sindaco di Pessina Dalido Malaggi, per esprimere la loro posizione e chiedere un’accelerazione nelle trattative.
Il ostegno all’iniziativa degli indiani è venuto anche dai Comuni cremonesi di Pessina, Isola Dovarese, Torre dè Picenardi e Cà d’Andrea, che hanno approvato in giunta un documento a favore della liberazione dei due sottufficiali italiani.
2014-03-11
