Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 01.57

Il cremonese Matteo Dembech coautore rapporto sulla stato di salute dei rifugiati Siriani in Turchia.

Luci ed ombre sullo stato di salute dei rifugiati siriani in Turchia emergono dall’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sullo stato di salute, l'utilizzazione dei servizi e le determinanti della salute dei rifugiati Siriani in Turchia.

| Scritto da Redazione
Il cremonese Matteo Dembech coautore rapporto sulla stato di salute dei rifugiati Siriani in Turchia.

Il cremonese Matteo Dembech coautore del rapporto sulla stato di salute dei rifugiati Siriani in Turchia.

Luci ed ombre sullo stato di salute dei rifugiati siriani in Turchia emergono dall’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sullo stato di salute, l'utilizzazione dei servizi e le determinanti della salute dei rifugiati Siriani in Turchia.

Il rapporto e’ il frutto di un anno di lavoro condotto in Turchia dall’Ufficio OMS di Ankara e di un’indagine che ha coinvolto oltre 4000 famiglie siriane. Due gli Italiani tra gli esperti che hanno condotto le analisi statistiche e redatto il rapporto: Daniele Mipatrini di Roma e Matteo Dembech di Cremona. Entrambi esperti di migrazione e sanità pubblica affiliati all’OMS.

Questo importante lavoro aiuta a meglio comprendere meglio lo stato di salute dei rifugiati siriani, tra i dati disponibili nel rapporto ci sono le informazioni demografiche e socioeconomiche e lo stato di salute percepito dei rifugiati in Turchia, circa 3.5 milioni. Interessanti i risultati per quanto riguarda le malattie croniche, le condizioni di salute mentale. Inoltre, il rapporto mostra i dati relativi all'utilizzo, alla soddisfazione e all'accessibilità del servizio. Infine, il rapporto indaga sullo stato di salute di madri e bambini, ed in particolare sull’accessibilità dei servizi a loro dedicati.

I risultati del rapporto verranno utilizzati dal Ministero della Salute turco per migliorare le politiche tese ad estendere la copertura sanitaria universale alle popolazioni più vulnerabili.

Red/welcr/gcst

Leggi tutto il rapporto ( in inglese)

 

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