IL GIORNALISTA
Capitolo XXXVII
La banca, che ottima idea... stava pensando tra sé Amedeo.
Poi gli venne un dubbio e si recò in redazione.
«Cosa vorrebbe dire che siamo ancora senza notizie? Non mi avevate detto che dopo l’incendio della fabbrica i delinquenti si sono presi l’autorizzazione di creare disordini?»
Tinto, che stava parlando con un caposervizio si sentì chiamato in causa: «Sì, direttore, ma questo solo nell’arco di quella settimana».
«Quindi siamo di nuovo senza notizie!»
«È sempre in tempo per del...»
«Taci!»
Venne interrotto malamente il caposervizio Alfredo.
«Direttore, Crema è una piccola città, cosa vuole che possa accadere di “eclatante”?» giustificò Tinto.
«Mio padre non ha mai perso un colpo e io di certo non lo deluderò! Trovate, cercate, scavate».
Ritornò in ufficio.
Alle ventuno era di ritorno a casa.
I suoi pensieri viaggiavano, non poteva credere che il suo giornale perdesse notizie per colpa della brava gente.
Un’idea gli balenò nella testa, dai tempi di suo padre, “Il Rapido” aveva dato solo cronaca locale e come già fu detto una volta, non ricordava quando: “Un tempo c’erano più pericoli, ora la sicurezza è stata migliorata”, stava valutando se ampliare le informazioni; non avrebbe accettato cronaca mondana, ma avrebbe sempre potuto estendere le notizie del suo quotidiano riprendendo quelle di altre provincie.
La trovava un’ottima idea, il giorno dopo lo avrebbe comunicano nella riunione mattiniera.
Comunque, aveva già in mente anche un'altra opera criminale.
To be continued....
https://www.welfarenetwork.it/cerca/?q=Il+giornalista+&tipo=post
