IL GIORNALISTA CAPITOLO XL

IL GIORNALISTA Capitolo XL Quella volta Amedeo non avrebbe dovuto fare nulla, se non aspettare che venisse informato del nuovo tentativo criminoso. Era al suo ufficio, in redazione, che valutava la bozza delle notizie di altre province. Doveva ammettere che avevano fatto un buon lavoro e poteva anche considerare di ampliare il suo quotidiano. Un sorriso gli si era fissato sul suo volto. Alle tre del pomeriggio indette una riunione per confermare e rivedere alcuni punti della bozza e dare il via ad un impaginato. Il caporedattore venne richiamato dalla segretaria per una chiamata per lui, poco dopo rientrò in riunione di corsa: «Direttore!» Amedeo guardò l’orologio e poi guardò il caporedattore con un sorriso compiaciuto sul volto. «Sono stato appena informato che c’è stata una rapina alla Banca Popolare Di Crema. In cinque, hanno fatto saltare la corrente, nessun ferito e la rapina è andata a buon fine, uno è stato preso». Lo sguardo del direttore si rabbuiò subito: «In cinque? Fatto saltare la corrente? A buon fine...» «Sembra deluso direttore» notò il vice. «Macché, no, ehm... sappiamo di più? Ci sta nel quotidiano?» «Questo parrebbe un...» «Sì, che dico, procedete con un “Rapidissimo”. Svelti, svelti cosa state lì impalati! Volete un aumento?» Guardò il vicedirettore che sembrava aspettare spiegazioni per il suo improvviso disorientamento. «Questo va bene. Aspetto il menabò. Anzi, abbiamo altre news?» «Vuole aggiungere notizie?» «No, no. Voglio incominciare da lunedì con il nuovo format. Ora voglio altra cronaca con cui sostituire queste». «Amedeo, i caposervizio e i redattori sono impegnati per il “Rapidissimo”, come possono farle avere un menabò diverso?» «Come tutti impegnati con il ”Rapidissimo”? Su, su, disimpegnane qualcuno, la notizia per il “Rapidissimo” è una sola, non un quotidiano». To be continued....