Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 01.43

Il mondo dell’HIV e i media: LILA insieme a Redattore Sociale per ‘Parlare Civile’

La guida online per i giornalisti sui temi a rischio discriminazione è da oggi arricchita con cinque parole chiave sul mondo dell’HIV

| Scritto da Redazione
Il mondo dell’HIV e i media: LILA insieme a Redattore Sociale per ‘Parlare Civile’

«Per fermare l’aids bisogna bloccare lo stigma, usando linguaggio e immagini non discriminatori e che non evochino paura e colpa»: lo afferma Massimo Oldrini, Presidente di LILA Onlus - Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, in occasione dell’avvio della collaborazione con l’agenzia di stampa Redattore Sociale per la creazione di una sezione dedicata all’HIV sul sito Parlare Civile, la guida ai media sui temi sensibili e a rischio di discriminazione. Parlare Civile è un progetto di Redattore Sociale, realizzato in collaborazione con l’associazione Parsec e finanziato da Open Society Foundations. «I media sono centrali nella lotta contro il virus», dichiara il Presidente della LILA, «per questo abbiamo deciso di rivolgerci direttamente ai giornalisti attraverso questa iniziativa, che rappresenta un’opportunità per favorire l’uso di un linguaggio appropriato in tema di HIV. Si stima che le persone inconsapevoli di avere l’HIV in Italia variano dal 13 al 40 per cento in più delle 94.146 accertate», sottolinea Oldrini. «Per combattere il sommerso, che è la principale causa di nuove infezioni, è necessario contrastare in modo serio lo stigma e la discriminazione», afferma il Presidente della LILA. «Alcuni titoli sensazionalistici e allarmi agli untori tengono le persone con HIV e aids legate all’immaginario di terrore e morte degli anni Ottanta e non tengono conto degli enormi passi compiuti nella lotta all’AIDS negli ultimi trent’anni».

A ognuna delle cinque parole relative all’HIV analizzate dalla LILA per il progetto Parlare Civile (“untore”, “infezione/contagio”, “categoria a rischio”, “sieropositivo/a”, “aids”) sono associati i dati più aggiornati sul tema, esempi dei casi più frequenti di utilizzo improprio del termine e i suggerimenti per l’uso corretto.

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