Domenica, 05 maggio 2024 - ore 19.26

Il piccolo duce

| Scritto da Redazione
Il piccolo duce

All'ecumenica presentazione del libro di Vespa, va in scena il restyling del B pensiero. Come un nobile patrigno della patria, il capo del governo che ha di fatto messo l'Italia in una condizione di emergenza economica mai vista, snocciola gli impedimenti, i lacci e i lacciuoli che nonostante le sue titaniche capacità e amorevoli volontà gli hanno impedito di governare.

L'elenco stavolta non contempla i nemici e i sabotatori come vorrebbe una dittatura qualsiasi ma sfrutta il demone del nemico invisibile: la crisi che viene da lontano, le architetture costituzionali, e la povertà di potere del capo.

Ma non si ferma lì, dopo aver dato del disperato a Monti scivola nella farsa e dice di riconoscersi nei diari di Mussolini (secondo B figlio di una democrazia minore) e focalizza il problema nella impossibilità del Leader di ordinare raccomandazioni: per lo più si devono suggerire o consigliare (memo: telefonare a Saccà).

Infine non si lascia scappare una battuta che lo riporta alle sue virtù di papi della patria: a Vespa che gli chiede quante Clarette Petacci ha conosciuto, risponde: “a centinaia!”

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