Il punto di Rosario Amico Roxas. Perché non un Direttorio?

Il termine Direttorio trae origine dalla rivoluzione francese e rappresenta una forma di governo collettiva, attualmente adottata dalla Svizzera: è composto da cinque membri che costituisce un governo collegiale, dal quale dipendono i ministri, ognuno dei quali deve rispondere del programma di sviluppo pluriennale loro assegnato.

Anche nella Francia della rivoluzione si posero problemi che si ripresentano ai nostri giorni, come l’esigenza di evitare in qualsiasi modo che il potere potesse concentrasi nelle mani di un’unica persona con gli esiti disastrosi che l’Italia odierna ha più volte sperimentato: nel famigerato ventennio fascista con Mussolini e nel disastroso ventennio scorso con Berlusconi e il berlusconismo.

I membri di un tale direttorio andrebbero eletti in numero di 10, in quanto lo stesso direttorio andrebbe modificato ogni anni sostituendo il componente meno efficace nella realizzazione del programma assegnato; il rinnovamento annuale del Direttorio sarebbe un’ulteriore garanzia per evitare l’accentramento di poteri. I membri del direttorio dovrebbero essere totalmente svincolati da conflitti di interessi, al fine di evitare il ripetersi di una disastrosa esperienza di legislazioni ad personam, a vantaggio di uno o più componenti il direttorio. Le Forze Armate, la Magistratura e le Forze dell’Ordine dovrebbero essere sottratte dalla dipendenza dal direttorio, dipendendo unicamente da un vertice elettivo tra le medesime organizzazioni. Una sola Camera elettiva fungerebbe da controllore supremo delle azioni del direttorio; una maggioranza relativa (50% + 1) dovrebbe avere il potere di sciogliere il Direttorio e indire nuove elezioni, escludendo dalle liste i componenti del direttorio sfiduciato.

Rosario Amico Roxas