Immigrazione. Il decreto Salvini non va bene Firma la Petizione proposta dall'Associazione Immigrati Cittadini di Cremona
PETIZIONE ALLA CAMERA, AL SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANA, AL PARLAMENTO EUROPEO
La petizione è promossa dall'Associazione Immigrati Cittadini di Cremona, prima firmataria nella persona del rappresentante legale e sottoscritta dai cittadini che ne condividono i contenuti.
Richiesta di revisione del Decreto-legge n.113, 4 ottobre 2018, recante modifiche in materia di Immigrazione, Protezione Internazionale, concessione e revoca della Cittadinanza italiana.
I sottoscritti cittadini italiani chiedono: al Presidente della Camera, al Presidente del Senato della Repubblica italiana e al Presidente del Parlamento Europeo, per quanto di competenza nei propri ambiti istituzionali e normativi, di voler proporre all'esame delle relative commissioni la revisione o revoca dei segg. articoli del Decreto-legge n.113 del 4 ottobre 2018, in attesa di conversione in legge:
art.1 - abrogazione del permesso di soggiorno per protezione umanitaria, già previsto dall'art. 5 co. 6 dlgs 286/98; violazione art. 10 Costituzione
art. 2- prolungamento della durata massima del trattenimento dello straniero nei centri di permanenza per il rimpatrio, fino ad un massimo di 180 giorni, violazione art. 31 della Convenzione di Ginevra;
art. 12- disposizioni in materia di accoglienza -abrogazione Sistema Sprar per richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria, con forte ridimensionamento dell'istituto dell'accoglienza, abbassamento degli standard di qualità e delle attività finalizzate all'integrazione e inserimento socio-lavorativo; violazione Direttiva Europea 2013/33/UE
art.13 - disposizioni in materia di diritto all'iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo;
violazione art. 3 Costituzione e Regolamento anagrafico
art.14 – termini di definizione dei procedimento di acquisto della cittadinanza, che slitta da 24 a 48 mesi, violazione art. 41 Carta Diritti Fondamentali dell'UE: diritto a una buona amministrazione e a un termine ragionevole per la conclusione dei procedimenti.
L'intero decreto legge, di cui non esiste per i cittadini italiani sottoscrittori della petizione, carattere di urgenza, tenuto conto della situazione reale del paese e dei dati statistici sui rifugiati in Italia, non sembra rispondere al dichiarato obiettivo di creare sicurezza, ma di fatto abbassa i livelli di tutela dei diritti umani e civili garantiti sia dalla Costituzione italiana che dalla Carta dei diritti fondamentali dell'UE e dalle Direttive UE in materia, crea insicurezza e incertezza, aumenta irragionevolmente il numero di persone nel limbo.
I sottoscrittori si dichiarano pertanto fortemente preoccupati dal clima di tensione e allarme sociale prodotto ad hoc per giustificare il ricorso ad una decretazione d'urgenza, mentre si attende da anni un disegno di legge organico sull'asilo, con i dovuti passaggi parlamentari, dai rischi dovuti alla mancata integrazione socio-lavorativa dei cittadini stranieri che alla fine si traduce in diffusione di forme di lavoro irregolare e prive di tutela, non risolve il problema dei trafficanti di esseri umani e dello sfruttamento di persone.