L'app Immuni è disponibile da giorni su App Store per iPhone, e sul Play Store nella versione per Android. Il sito ufficiale è immuni.italia.it e la sperimentazione inizialmente prevista in 4 regione italiane è andata a buon fine. A partire da lunedì 15 giugno, dunque, è ufficialmente attiva in tutto il territorio italiano e ad oggi è stata già usata per segnalare i primi 3 casi di positività in Liguria.
In base alle analisi del codice e della piattaforma nel suo complesso, sembra che l'app possa essere considerata sicura. Check Point, fornitore di soluzioni di cybersecurity:
Da una prima analisi sull’app Immuni sembra che i dati raccolti siano effettivamente quelli dichiarati e che quindi la nostra privacy sia garantita. Il server Sogei per la raccolta e stoccaggio (temporaneo) dei dati è protetto in modo solido e quindi dubito che si possano temere manipolazioni o furti di dati da li, anche perché si tratterebbe di informazioni di poco valore per degli hacker.
Il rischio più grande? Che la gente scarichi un'app farlocca (o truffaldina), al posto di quella originale. Cosa su cui, sicuramente, Apple veglierà. Ma c'è da dire che contro la leggerezza -per non dire altro- di alcuni utenti, non c'è cura che tenga. Tipo quelli che hanno scaricato Immune System sul Play Store nei giorni scorsi, un'app di didattica immunologica per ragazzi che è stata presa d'assalto da commenti negativi tipo: "È tutta in inglese" o "Purtroppo non c’è la traduzione in italiano" e "Una app inutile." Fino a quando qualcuno ha svelato l'arcano: “A tutti i geniacci italiani che l’hanno scambiata per la app del Ministero: Immuni è uscita oggi, andatela a scaricare.” Per dire.
