In Europa, con Altiero Spinelli
Cari amici di Welfare Cremona, al sabato mattina alle 9.35 su Rai Radio1 va in onda “In Europa”, programma condotto da Tiziana Di Simone e Umberto Broccoli. Ogni settimana quasi un’ora di viaggio in una città del Vecchio Continente, con brani musicali, pagine d’autore, note storiche e di costume che ci fanno respirare le atmosfere dei diversi luoghi, rafforzando i nostri sentimenti di cittadini europei.
Con la puntata di sabato 15 febbraio 2014 è iniziato un ciclo dedicato ai Padri fondatori dell’Unione europea. Ad essere presentato per primo è stato l’italiano Altiero Spinelli, ricordato nei suoi tratti umani e per il suo lungo e prolifico impegno ideale e politico. Poliglotta e uomo di vasta cultura, patì sotto il fascismo quindici anni di esilio, al confino nelle isole di Ponza e Ventotene. Nelle testimonianze dei suoi compagni di sventura, in quel periodo, rivelò la sua stoffa di “fondatore di movimenti”.
Nel 1941, mentre l’Europa bruciava nel fuoco dei nazionalismi esasperati, a Ventotene, Altiero Spinelli, insieme a Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi, scriveva un “Manifesto per l’Europa Libera e Unita”. Un progetto lungimirante, forse utopico, per il quale il pioniere Spinelli invitata all’azione perché “la via da percorrere non è né facile né sicura ma deve essere percorsa, e lo sarà”.
Più avanti, nella sua veste di parlamentare europeo, a Strasburgo, Spinelli profuse le sue energie per realizzare l’obiettivo della Federazione europea. Com’è proprio dei grandi disegni, registrò successi ma pure insuccessi dovuti alle resistenze degli Stati a cedere quote di sovranità alle Istituzioni europee. Dinanzi a un’Europa che cresceva sì ma con difficoltà verso la sua unità politica, Spinelli amava ricordare “Il vecchio e il mare” di Hemingway. Il pescatore dopo aver pescato il pesce più grosso della sua vita tenta di portarlo a riva ma i pescecani a poco a poco lo divorano e quando egli arriva in porto gli rimane solo la lisca. Ebbene, ammoniva Spinelli, dopo che il Parlamento europeo avrà catturato il pesce più grosso della sua vita – il Trattato istitutivo dell’Unione Europea – dovrà portarlo fino a riva perché ci saranno sempre degli squali che cercheranno di divorarlo.
Per restare in metafora, e concludere, penso che siamo ancora in mare aperto esposti a venti che soffiano in senso contrario e a correnti marine anti-europee ed euroscettiche che, catalizzando i disagi reali dei cittadini alle prese con la più grave crisi economica del dopoguerra, cercano di farci rientrare in porto con solo una lisca. Per questo è più che mai necessario riprendere il controllo pieno della navigazione e unire le forze per arrivare in porto, nei tempi dovuti, salvi e con il pesce grosso più evoluto: la Federazione europea, sognata da Altiero Spinelli.
Cordiali saluti
Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)
2014-03-09