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In visita all’Expo E’ una desolazione di Sergio Denti

Questa desolazione Mi ha fatto nascere un dubbio ma questo EXPO è un Bluff !

| Scritto da Redazione
In visita all’Expo E’ una desolazione di Sergio Denti

Lunedì 20 luglio 2015 Mi sono recato all’EXPO, e l’ho trovato desolante ! Le casse n° 25 tutte chiuse tranne tre, nessuno acquistava biglietti, e quando mi sono avvicinato per far vidimare i biglietti prenotati via internet, l’operatore che stava chiudendo ha velocemente riaperto per vidimare. Questa desolazione Mi ha fatto nascere un dubbio ma questo EXPO è un Bluff !

In questo modello l'emergenza si fa consuetudine e la fretta mantra, non problema. La teoria della "mela marcia" con cui politica media e impresa avevano salutato i primi episodi corruttivi, è archiviata sotto il peso di oltre settanta interdizioni per le aziende coinvolte nei lavori.

A Più DI’ DUE  mesi dall'apertura dei cancelli della nostra eurodisney gastronomica, ritardi, rinunce, nella comunicazione e corruzione stanno offuscando l'immagine di Expo 2015 ed è corretto sfruttare questi inceppi per una contronarrazione della città Exponizzata. Tuttavia la campagna aperta dai soggetti che contestano il grande-evento guarda oltre. C'è una battaglia culturale in corso. Se, a partire dalle giornate di maggio, in molte e molti affermeremo che il lavoro va retribuito sempre, che biologico ed ogm sono due scelte reciprocamente incompatibili, che il pinkwashing cela la solita idea della donna come "angeli del focolare" è inaccettabile, saremo un passo avanti nella comprensione di cosa significa non per Milano, ma per tutti noi Expo 2015.

Brandendo la scure di un'economia del debito, l'esposizione universale traghetta risorse, utilities e la stessa possibilità di decidere delle sorti del territorio. Questo passaggio dal pubblico al privato (senza mai passare dal comune) ipoteca la nostra possibilità di affermare quello che ci serve e che desideriamo. Nessuno si scandalizza se campagna pubbliche come "salviamo il paesaggio" propongono lo stop al consumo di suolo in un paese che divora territorio a suon di asfalto e cemento, eppure il NO all'Expo di Milano suscita reazioni imbarazzate, sostenute dalla costruzione mediatica del nemico pubblico.

L'opzione zero, che ancora oggi gli attivisti della rete NoExpo sostengono, ha portato a casa il successo della lotta contro la nociva e inutile via d'acqua senza rinunciare ad una lettura globale sull'insensatezza dei mega-eventi.

C'è un'attitudine contadina, autogestionaria, di genere, precaria e studentesca in marcia per inceppare l'ipoteca che Expo 2015 rappresenta nel suo stesso slogan: nutrire il pianeta, energia per la vita. Anche questo sarà un Bluff ?

Sergio Denti (Cremona) 

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