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Articolo 18, cigs e contratto unico: partiti divisi

| Scritto da Redazione
Articolo 18, cigs e contratto unico: partiti divisi

Verso la Tavola Rotonda:  Quali scelte per rilanciare il lavoro?
Venerdì 3 febbraio 2012 alle ore 17.30 
(c/o Sala Riunioni CISL Cremona V.Le Trento Trieste, 54)
Ne discutono
Giuseppe De Maria (seg. gen. Cisl Cremona)
Sen. Cinzia Fontana
Mino Grossi (seg. gen. Uil Cremona)
Mimmo Palmieri ( seg. gen. Cgil Cremona)
On. Luciano Pizzetti
Intervista Fabrizio Loffi ( vice direttore di Cronaca)
Coordina l’incontro Gian Carlo Storti di
www.welfarecremona.it
L’incontro è aperto  alla  partecipazione delle strutture e delle persone interessate.
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Articolo 18, cigs e contratto unico: partiti divisi
Le reazioni degli schieramenti all'avvio del confronto. Il Pd chiede di escludere l'art. 18 dal tavolo, ma per il Pdl "va riformato". Idv: "Senza cassa integrazione scoppia il conflitto sociale". Terzo Polo critica i sindacati: non difendano i privilegi
Dopo il primo incontro tra governo e parti sociali, arriva la reazione dei partiti. Gli schieramenti giudicano positivamente il confronto per la riforma del mercato del lavoro, ma confermano le rispettive posizioni: il Partito democratico chiede di escludere l'articolo 18 dal tavolo della trattativa. Senza la cassa integrazione straordinaria si rischia il conflitto sociale, avverte l'Idv. Al contrario, il Pdl chiede di "riformare" l'articolo 18 e il Terzo Polo invita addirittura i sindacati a "non difendere i privilegi".

"Concordo a tal punto con il presidente del Consiglio sul fatto che la riforma del lavoro non si riduca al solo art. 18, che suggerisco che tale articolo non sia proprio oggetto della discussione al tavolo della trattativa". E' quanto afferma il capogruppo del Pd in commissione Lavoro, Cesare Damiano. "Se si seguirà questa strada - aggiunge - non ci saranno rischi".

Facilitare i licenziamenti individuali dei lavoratori, a suo avviso, "sarebbe devastante in un momento di così acuta crisi economica e sociale. Sul tema degli ammortizzatori suggeriamo di utilizzare la delega contenuta già nel protocollo del 2007, al tempo del governo Prodi, e ripresa dal governo successivo. Per quanto riguarda le risorse, insistiamo sul fatto che una parte di esse potrebbe arrivare dagli enormi risparmi strutturali realizzati con le riforme del sistema pensionistico a partire dal 2004. Siamo fiduciosi - conclude Damiano - che il confronto tra governo e parti sociali potrà produrre esiti positivi, anche perché condividiamo le proposte unitarie di Cgil, Cisl e Uil".


Senza la cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, "scoppia un conflitto sociale". Ne è convinta l'Italia dei valori, che critica l'impostazione di Monti con un comunicato firmato dal presidente, Antonio Di Pietro, e il responsabile Lavoro, Maurizio Zipponi. "Si tratta di un antidoto contro i licenziamenti - spiegano - ed è uno strumento che aziende e sindacati trattano con molta cautela, proprio perché, in molti casi, è il giusto mezzo per affrontare la crisi senza perdere professionalità e competenze". Si soffermano quindi sul tema delle pensioni: Un tema che "deve essere considerato 'aperto' nei confronti di quei lavoratori che, attraverso accordi, hanno lasciato il proprio posto di lavoro e oggi si trovano senza stipendio e senza pensione dato l'allungamento dei tempi". Inoltre l'Idv invita a "correggere le iniquità verso chi ha lavorato per 40 anni e non può essere trattato come un oggetto da buttare".

Sulla sponda di centrodestra, il Pdl "ribadisce le sue riserve sul cosiddetto contratto unico". Lo dice il vice presidente della commissione Lavoro alla Camera, Giuliano Cazzola. Il partito "preferisce" la legge 30, spiega: "Le diverse tipologie di rapporti, previste dalla legge, meglio rispondono all'esigenza di regolare in modo appropriato differenti prestazioni lavorative. In una fase critica come l'attuale - continua -, in cui le imprese hanno bisogno di essere sempre più competitive, anche per difendere l'occupazione, non avrebbe senso irrigidire ulteriormente il mercato del lavoro introducendo nuovi vincoli e maggiori oneri per l'uso delle forme flessibili, senza mettere mano, peraltro, ad una riforma dell'articolo 18".

Dal Terzo Polo arriva l'apprezzamento del vice presidente di Futuro e libertà, Italo Bocchino. L'incontro "è sicuramente un buon inizio e una buona notizia per rasserenare il clima nel nostro paese", esordisce. Adesso - sostiene - "bisogna fare un salto di qualità: i sindacati non difendano privilegi anacronistici e status quo, che danneggiano soprattutto le giovani generazioni". Una riforma "non solo necessaria ma anche urgente - secondo il futurista -, ecco perchè a governo e Parlamento spetta in tempi rapidi l'ultima parola".

Anche il presidente di Legacoop, Giuliano Poletti, è intervenuto oggi nel corso del confronto. Il primo incontro è positivo, ha commentato, ma l'esito del negoziato "dipenderà dall'equilibrio che si realizzerà tra le proposte dell'esecutivo e le posizioni delle organizzazioni". Le cooperative chiedono "un nuovo sistema di ammortizzatori, delineando un quadro di sicurezza sociale universale che superi le attuali limitazioni e sia fortemente integrato ad efficaci politiche attive del lavoro; semplificare la giungla dei contratti, in modo da dare più certezze e ridurre i costi; superare i disincentivi normativi che frenano la crescita dell'impresa, in quanto più le imprese crescono e sono stabili, più sono capaci di dare buona occupazione".

fonte: http://www.rassegna.it/articoli/2012/01/23/82376/articolo-18-cigs-e-contratto-unico-partiti-divisi

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