Penso che la risposta risieda nel fatto che i provvedimenti da adottare, anche quelli definiti come «tampone», urtano spesso contro la suscettibilità di taluni settori e contro le esigenze di una popolazione refrattaria a misure coercitive. Per quieto vivere, la politica è portata a rimandare affermando che ci vorrebbero misure corali, progetti a lungo termine..., ma dopo tante parole tutto rimane come prima. Domandiamoci ad esempio: a che serve pensare per la città piste ciclabili, aree pedonali, vie dello shopping, quando il solo uscire di casa è deleterio per la nostra salute? Non dimentichiamoci che da anni Cremona è sempre in vetta alle classifiche italiane ed europee delle città con l’aria più inquinata. Questo triste primato unito all’aumento esponenziale delle malattie da smog anche mortali avrebbe dovuto da tempo allarmare i nostri amministratori ma anche le nostre coscienze.
Paolo Gregori (Cremona)
