Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 18.54

INTERSOS Libano, in prima linea con Elena tra i rifugiati della Siria

Sveglia alle 6, caffè al volo, tre biscotti, e si parte dalla città di Tiro verso la valle della Bekaa: quasi 3 ore di viaggio tra le montagne libanesi per arrivare nei campi profughi. È la giornata tipo di Elena, operatrice umanitaria di INTERSOS.

| Scritto da Redazione
INTERSOS Libano, in prima linea con Elena tra i rifugiati della Siria

INTERSOS Libano, in prima linea con Elena tra i rifugiati della Siria

Sveglia alle 6, caffè al volo, tre biscotti, e si parte dalla città di Tiro verso la valle della Bekaa: quasi 3 ore di viaggio tra le montagne libanesi per arrivare nei campi profughi. È la giornata tipo di Elena, operatrice umanitaria di INTERSOS.

“Ero destinata a lavorare nel mondo umanitario”, confessa. Sono stati i suoi genitori, madre psicologa e padre funzionario della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, a trasmetterle questa passione. “Da piccola ho vissuto 4 anni in Congo, poi Cina e Tibet e Ruanda. Ho studiato negli Stati Uniti, Inghilterra e Italia. Mi sento cittadina del mondo”.

Dopo una lunga esperienza in Turchia, dal maggio 2016 Elena vive e lavora in Libano per INTERSOS. “Un Paese molto complesso che in questo momento ospita oltre 1 milione e mezzo di rifugiati siriani”, racconta. “Vivono in condizioni difficili, la scarsità di risorse economiche e lavorative nel Paese mette continuamente a rischio la loro capacità di sopravvivenza”. I disagi che i rifugiati siriani vivono in Libano si scontrano anche con la difficoltà per i libanesi di accedere a servizi di base; infatti più di un milione di libanesi, ad oggi, vive al di sotto della soglia di povertà. Di questi, 470.000 sono bambini.

Il flusso di rifugiati dalla Siria è stato talmente forte che molte famiglie hanno cercato alloggio in case private sovraffollate, in garage e negozi in affitto, in strutture pubbliche abbandonate pericolanti, in edifici in costruzione, in campi profughi. In tutti i casi, le condizioni igienico sanitarie sono scarse, le condizioni abitative molto precarie e il livello di protezione, soprattutto di donne e bambini, spesso insufficiente. “La dispersione dei rifugiati dalla Siria nel territorio libanese – osserva Elena – rende difficile raggiungerli e complica l’identificazione, il riconoscimento e il ricongiungimento delle famiglie, che in molti casi non sono neppure a conoscenza delle strutture e dei servizi di accoglienza”.

“Il nostro lavoro – spiega Elena – consiste principalmente nel garantire ai profughi, sia libanesi che siriani, assistenza psicosociale, assistenza legale, fornitura di servizi igienici e inoltre promuoviamo diverse attività per favorire il processo di integrazione dei rifugiati nelle comunità locali”.

INTERSOS ha creato in Libano 16 centri comunitari: luoghi protetti per donne e bambini a rischio, ma anche centri di formazione e aggregazione dove ragazze e ragazzi ricevono supporto psicologico e partecipano ad attività ricreative ed educative.

Fonte Intersos 

1362 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online