Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 13.25

Istituto di Porcellasco (Cremona), Bordo (SEL) interroga il Ministro Martina

L’interrogazione è relativa al piano di riordino dei centri di ricerca presentato in Commissione Agricoltura, che prevede la chiusura dell’Istituto di Porcellasco

| Scritto da Redazione
Istituto di Porcellasco (Cremona), Bordo (SEL) interroga il Ministro Martina

Premesso che:

- nel territorio del Comune di Cremona vi è il Centro di ricerca per le produzioni foraggere e lattiero-casearie di Porcellasco;

- l’Istituto di Porcellasco è centro di riferimento per le produzioni zootecniche intensive occupandosi tra l’altro di sviluppare ricerche e sperimentazioni nella zootecnia (bovini, suini e conigli) con attenzione agli aspetti gestionali e di efficienza del sistema zootecnico, quali: miglioramento genetico, alimentazione, benessere animale, impatto ambientale, problematiche delle produzioni tipiche e sicurezza degli operatori del settore;

- il dott. Salvatore Parlato, Commissario straordinario del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, da Lei recentemente nominato, ha predisposto il Piano di riorganizzazione della rete di ricerca del CREA;

- il Piano presentato alla XIII Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati prevede di istituire il Centro nazionale per la zootecnia a Monterotondo (Roma) con sedi distaccate a Bella (Basilicata) e Modena, con la chiusura di Cremona e Sanluri;

- il Centro di Ricerca di Monterotondo è un centro specializzato in razze come bufalini, equidi, specie minori, acquacoltura, cavallo Lipiziano;

- nelle regioni del Nord Italia viene prodotto il 75% del latte italiano e il 40% solo in Lombardia; al Nord sono oltre 60 mila le aziende da bovino da latte con 4 milioni di capi/anno contro le 17mila aziende e i 420mila capi del Centro;

- l’Istituto di Porcellasco è una struttura unica nel Paese, per le professionalità impiegate e per le sinergie che si sono sviluppate tra il centro di ricerca, le aziende agricole e gli stabilimenti produttivi che ha permesso in questi decenni la creazione di un rapporto consolidato tra l’Istituto e l’universo produttivo lattiero-caseario del nord Italia;

- il trasferimento in altri territori, privi di questo tessuto produttivo, farebbe venir meno la principale peculiarità e unicità dell’Istituto di Porcellasco, che ne ha fatto uno dei punti di riferimento del settore, ossia la possibilità di un costante confronto e integrazione in tempo reale fra ricerche e studi teorici con le applicazioni pratiche reali nella filiera industriale del settore lattiero-caseario dalla stalla agli stabilimenti di trasformazione e confezionamento del prodotto finito;

sono a chiedere quali iniziative di competenza il Ministro intenda assumere in merito alla necessità di non danneggiare due settori strategici dell’economia nazionale quali la zootecnia italiana e la filiera agroalimentare dell’industria lattiero-casearia, mantenendo in funzione l’Istituto di Porcellasco.

On. Franco Bordo

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