Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 11.47

Italia, obbligo di Spid, Cie o Cns per i servizi pubblici online

Italia, obbligo di Spid, Cie o Cns per i servizi pubblici online

| Scritto da Redazione
Italia, obbligo di Spid, Cie o Cns per i servizi pubblici online

Addio ai bloc notes volanti e alle cartelle piene di account diversi e di molteplici password da ricercare ogni volta: da venerdì 1 ottobre è divenuto effettivo l’obbligo di accesso ai siti del servizio pubblico utilizzando un metodo a scelta tra sistema pubblico di identità digitale (Spid), carta d’identità elettronica (Cie) o carta nazionale dei servizi (Cns). Davanti al pulsante “Entra con Spid” che compare ormai su tutti i siti della pa, ecco dunque le risposte ad alcune domande frequenti su questa rivoluzione nel rapporto tra cittadini contribuenti e amministrazione.

Quali sono i vantaggi del nuovo sistema?

L’identità digitale fornisce un’unica credenziale (username e password) che rappresenta ogni cittadino, con cui è riconosciuti dalla pubblica amministrazione per utilizzare in maniera personalizzata e sicura i servizi digitali, recuperando informazioni fiscali, sanitarie o anagrafiche salvati nelle proprie pagine personali, con un unico account. Spid, Cie e Cns hanno la stessa valenza, sebbene gli ultimi due sistemi siano utilizzati meno di frequente visto che richiedono l’utilizzo di un lettore di smart card oppure di uno smartphone dotato di sistema Nfc (Near field communication).

Perché è necessario attivarlo?

Il decreto Semplificazione e innovazione digitale poi convertito in legge (120/2020) ha dato avvio a questo cambiamento. Dal 28 febbraio tutte le pa hanno iniziato a rilasciare solo questa forma di registrazione di nuovi account, abbandonando l’emissione delle vecchie password. Al 15 settembre, ben prima dell’obbligo, erano state già erogate 24,3 milioni di identità Spid. Grazie al riconoscimento dell’identità digitale, le amministrazioni pubbliche possono fornire un maggior numero di servizi online, smaltendo così le code e permettendo ai cittadini di risparmiare tempo.

Quali sono le amministrazioni coinvolte?

La novità riguarda oltre 8mila amministrazioni pubbliche in tutta Italia. Per quanto riguarda gli enti locali, come Comuni e Regioni, sono numerosi i servizi che si stanno adeguando per consentire di richiedere certificati, pagare tributi e sanzioni, rivolgersi allo sportello unico per le attività produttive e tanto altro. Vanno poi annoverati servizi nazionali come l’Inps, l’Agenzia delle Entrate, Riscossione e l’Inail. Le password del sistema Fisconline e il pin dell’istituto previdenziale non sono più validi. Solo per il fisco, le nuove credenziali hanno già fatto registrare oltre 44 milioni di accessi al cassetto fiscale nei primi otto mesi dell’anno, ovvero +32,5% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Chi rilascia l’identità digitale?

Nel caso dello Spid bisogna rivolgersi a uno dei nove provider come indicato sul sito ufficiale del governo Spid.gov.it e seguire una procedura che implica il riconoscimento, di persona o da remoto. Alcune parti del servizio di abilitazione possono prevedere modalità a pagamento, ma l’utilizzo di Spid è gratuito e nessun costo o canone verrà richiesto. La carta di identità elettronica è fornita dal comune di residenza o di dimora, mentre la tessera sanitaria-carta nazionale dei servizi viene inviata in automatico a ogni neonato dall’Agenzia delle Entrate, per usarla come Cns bisogna ottenere dalla propria Regione il pin apposito.

Cosa può fare una persona non autonoma a livello digitale?

L’Inps ha introdotto la funzionalità di delega dell’identità digitale a una persona di fiducia (circolare 127 del 2021). Non solo i pensionati possono avvalersi di questo, valido anche per i tutori, curatori, amministratori di sostegno ed esercenti la potestà genitoriale che così possono esercitare i diritti dei soggetti che rappresentano e dei minori.

Chi è escluso dall’obbligo?

Al momento, le utenze professionali e le imprese possono mantenere le proprie credenziali Fisconline, Entratel o Sister. Sarà un decreto a stabilire quando questi dovranno adottare le nuove identità digitali. Nel mondo della scuola le credenziali rilasciate dal ministero dell’Istruzione restano valide per il personale amministrativo, il dirigente scolastico, il direttore dei servizi generali, gli assistenti amministrativi, gli studenti per l’accesso ai servizi a loro dedicati. Chi invece non può avere un’identità digitale sono le persone senza documento d’identità riconosciuto dal sistema, i minori e i soggetti assistiti da tutori.

(Daniele Monaco, via Wired cc by nc nd)

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