Il governo ha ottenuto la prima fiducia alla Camera con 352 voti a favore.Sono stati 207 i "no" (e un astenuto) al primo articolo della legge elettorale. Sel in Aula con una fascia nera al braccio in segno di lutto. I deputati del Pd che non hanno votato sono stati 38, per il Jobs Act erano in 29. Giovedì le altre due votazioni.
Abbiamo estrapolato alcune dichiarazioni raccolte sui social o da dichiarazioni ufficiali . Il quadro è molto variopinto.
Luciano Pizzetti: ‘Area riformista ha svolto con impegno la propria funzione nel contesto di una minoranza attiva – prosegue il sottosegretario – Sarebbe un peccato gettare tutto alle ortiche. Una comunità democratica non vive di contrapposizioni estreme ma di ricerca della sintesi nella consapevolezza dei ruoli diversi e complementari di maggioranza e minoranza-
Deo Fogliazza: ‘Si, lo confesso: ho una certa età. Ed anche una memoria "storica" che tiene! E allora chiedo a chi voglia rispondermi: mi dite quando ed in quali occasioni (se ce ne sono state) i Capilista nelle elezioni politiche NON sono stati decisi dal Partito centrale a Roma? Non ne sono certo per gli altri, ma per il PCI-PDS-DS posso dire senza ombra di smentita che, tranne forse rarissime eccezioni, il capolista nelle diverse circoscrizioni è stato SEMPRE deciso dalla Segreteria nazionale. Ciò detto, dirò anche che - ad oggi - non è ancora detto che i Capilista del PD li deciderà la Segreteria..... è ancora aperta la possibilità di utilizzare le Primarie anche per i Capilista, circoscrizione per circoscrizione.
Flavio Cocconi: Oramai sono un vecchio quasi rimbambito, ma non dirmi che questa operazione ha sempre soddisfatto tutti: perché non ricorrere alle primarie per essere al di sopra di ogni dubbio o contestazione. Se il PD vuole adeguarsi ai tempi, credo che dovrebbe ascoltare più la periferia.
Franco Bordo:’i capolista di una volta erano indicazioni, importanti ma indicazioni. Qui stiamo parlando di un sistema che ci consegnerà ancora un Parlamento per un 2/3 di nominati. Non eravamo tutti contrari????’
Gian Carlo Storti: ‘Allora esistevano le preferenze. .Io sono per i collegi uninominali ma in questa condizione Renzi doveva ragionevolmente accettare la proposta della minoranza del pd che chiedeva che i nominati fossero il 30% e non il 70%come ora..mi stupisco ti questo appiattimento
Marco Turati: ‘Non che questo dibattito mi appassioni particolarmente... Ma, siccome non c'ho più 20 anni nemmeno io, mi ricordo di un sacco di gente che si batteva a petto nudo contro il "centralismo democratico’
Matteo Piloni: ‘Il momento è difficile, ma non votare la fiducia rischia di lasciare dei segni. Servono segnali di unità e di sostegno al Governo. Non altro. E poi sulla legge elettorale dei passi in avanti sono stati oggettivamente fatti rispetto all'inizio. Ecco perchè io, la fiducia, la voterei’.
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