Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 21.44

L'esperienza delle Invasioni Digitali a Pizzighettone (Cr)

Promozione e condivisione della cultura del territorio: Le altre due Invasioni Digitali a Cremona, sabato 30 aprile, e a Bonemerse, domenica 8 maggio. La città murata sull'Adda della provincia di Cremona è stata presa d' assalto da una ventina di "invasori", che armati di macchine fotografiche, smartphone e tablet, hanno digitalizzato in lungo e in largo Pizzighettone per condividere le bellezze storico-artistiche del centro.

| Scritto da Redazione
L'esperienza delle Invasioni Digitali a Pizzighettone (Cr) L'esperienza delle Invasioni Digitali a Pizzighettone (Cr) L'esperienza delle Invasioni Digitali a Pizzighettone (Cr) L'esperienza delle Invasioni Digitali a Pizzighettone (Cr)

Accolti alle ore 15.00 dagli organizzatori, Chiara Regazzini, Giangiacomo Maroli, Cristina Viciguerra, rispettivamente appartenenti ad IgersCremona (community di Instagram della provincia) e di Pizzighettone Fiere d'Adda, i partecipanti dell’Invasione Digitale sono stati accompagnati dallo storico Gianfranco Gambarelli del Gruppo Volontari Mura a visitare alcuni luoghi simbolo della città fortificata.

La prima sosta del tour guidato è stato il Rivellino, voluto da Cabrino Fondulo nel 1404 e fatto erigere a difesa via terra dell’intera città. Questo avamposto, teatro di numerose battaglie, è stato più volte modificato per adattarlo agli stili bellici delle varie epoche: da quadrato è passato ad una forma di semicerchio per poi diventare a forma di lancia a seconda delle armi usate, dalle frecce alla polvere da sparo.

Oltre ad essere un luogo di controllo e di difesa, il Rivellino fungeva da accampamento per i soldati. Da alcuni resti ritrovati si è accertato come le loro pietanze fossero soprattutto a base di suino, testimoniato anche dal fatto che le persone che passavano da Pizzighettone entravano o uscivano dalla dogana con maiali al seguito.

Lo storico Gambarelli ha inoltre raccontato l'aneddoto del fantasma di Giovanni Senza Testa, che sembra aleggi nelle notti fredde e umide caratteristiche della zona: un furfante, giustiziato sommariamente tagliandogli testa e mani.

Successivamente, il gruppo di invaders ha digitalizzato le mura volute dallo Sforza, denominate «case matte», in quanto al suo interno hanno vissuto svariate compagini di militari. Ora esse sono diventate scenografia di importanti eventi come la famosa sagra, giunta alle 24^ edizione, del Fasulin de l’öc cun le cudeghe, che si tiene ogni fine settimana di fine ottobre e inizio novembre.

Dopo aver camminato sotto le mura, i partecipanti hanno avuto l’occasione straordinaria di salire sulla Porta Soccorso e poter fotografare un bellissimo panorama sull’abitato di Gera e, complice la bella giornata, di ammirare tutta la pianura circostante.

Scesi dal luogo esclusivo, gli invasori si sono diretti verso la Torre del Guado, ultimo baluardo del castello che fu eretto per difendere la città dagli attacchi via fiume. Proprio in questa torre fu fatto prigioniero dall’esercito di Carlo V di Spagna, il Re francese Francesco I di Valois.

Lo storico Gambarelli ha sottolineato come, per presidiare il famoso prigioniero, si fossero mobilitati quasi 2800 soldati; il Re di Francia era dunque trattato da regnante, secondo alcune lettere che attestano come durante la sua prigionia (dal 27 febbraio al 18 maggio 1525) avesse comunque avuto dei privilegi come la possibilità di avere le più belle cortigiane di Milano e dei dintorni.

Quale penultima tappa, sono state invase e digitalizzate le prigioni dell'ex Ergastolo, considerato uno dei più duri dell'Italia Settentrionale e istituito nel 1785 come penitenziario militare per l'esercito austriaco, utilizzato successivamente dal Regno e dalla Repubblica Italiana e chiuso definitivamente nel 1954.

L’Invasione Digitale si è conclusa con la visita esterna della chiesa settecentesca di San Pietro a Gera, oltre l’Adda, per ammirare la sua facciata mosaicata. Questo intervento è stato eseguito da un parroco, Don Giovannino, appena conclusa la Seconda Guerra Mondiale: egli pensava, infatti, che fosse stata la Madonna a salvare la chiesa durante uno dei tanti bombardamenti aerei (tutto il quartiere circostante era andato distrutto).

L’obiettivo di condivisione e di promozione della città è stato raggiunto dalle decine di foto che si possono trovare online sui vari social media sotto l’hashtag #invasionipizzighettone; in questo modo si è digitalizzata ed indicizzata la storia della città murata sull’Adda.

La prossima Invasione Digitale si terrà oggi sabato 30 aprile dalle ore 15.00 a Cremona (ritrovo in Piazza del Comune) e si digitalizzerà nell’ordine Ufficio IAT, le chiese di Santa Maria Maddalena, Sant’Abbondio e San Facio (detta del Foppone) e la Strada Romana (con la collaborazione di Elena Piccioni di Target Turismo, Elisabetta Riboni dell’Ufficio IAT, dei parroci Don Arienti e Don Foglia e dei volontari del Touring Club sezione di Cremona).

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