Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 09.23

La campagna della Pianura Cremonese è in pericolo!

Nella frazione di San Felice, è in previsione un nuovo polo logistico su suolo agricolo pari a circa 40 Piazze del Comune di Cremona!

| Scritto da Redazione
La campagna della Pianura Cremonese è in pericolo!

La campagna della Pianura Cremonese è in pericolo!

Nella frazione di San Felice, è in previsione un nuovo polo logistico su suolo agricolo  pari a circa 40 Piazze del Comune di Cremona!

Siamo di fronte all’ennesima opera di cementificazione selvaggia a beneficio economico della sola realtà proponente.

Anziché valorizzare e rendere attrattivi i poli logistici esistenti dotandosi di infrastrutture moderne orientate al trasferimento delle merci su ferro, si continua nella miope politica di cementificare aree prossime ai caselli autostradali. Quest’opera in un sol colpo consuma suolo quanto metà del consumo annuo dell’intero territorio accentuando la problematica tendenza alla conurbazione che le disposizioni regionali mirano ad impedire. E’ in evidente contrasto con le leggi regionali (LR.31/2014 e DCR n.411/2018) sulla riduzione del consumo di suolo che privilegiano la rigenerazione urbana e impongono una valutazione attenta della qualità dei suoli in modo da non intaccare risorse ambientali e paesaggistiche (aree libere, agricole o naturali).

La legge regionale parla chiaro. Bisogna scegliere prioritariamente la rigenerazione (dopo bonifica ex Tamoil vi dice niente), rivedere i piani di espansione di grandi dimensioni, con servizi non necessari alla popolazione locale e che di fatto creano centri urbani in aree storicamente rurali alimentando il fenomeno della conurbazione che in Lombardia va fermato. E’ stato effettuato dalla Provincia un censimento dei capannoni vuoti e delle aree dismesse idonee ad ospitare attività di logistica senza ulteriore consumo di suolo? Oggi di fatto ci propongono interventi di cementificazione di una tale portata. Con quale visione? Dov’è la coerenza?

L’assenza della linea ferroviaria determinerà un significativo incremento del traffico di mezzi pesanti su gomma, causando un grave peggioramento della qualità dell’aria in una delle aree più inquinate d’Europa e costantemente fuori dai limiti di legge, limiti convenzionali che non proteggono la salute.

Oltre metà della fascia piantumata esistente pari a circa 571 alberi verranno eliminati (Delibera Giuntale nr. 49 del 13/03/2019).

L’impermeabilizzazione dell’area, già con rischio idrogeologico molto elevato e con falda superficiale tanto è che la fattibilità geologica ha consistenti limitazioni, contribuirà poi ad alimentare il rischio idraulico quindi rendendo queste aree meno sicure anche da un punto di vista abitativo. Eliminare i coltivi significa aumentare le emissioni di CO2 e ridurre quelle di ossigeno.

Nessuna garanzia è stata fornita sulla capacità di garantire lavoro di qualità, stabile, adeguatamente remunerato e tutelato e non di tipo precario. L’applicazione sempre più diffusa alla logistica delle nuove tecnologie IOT (Internet delle cose) metterà sempre più a rischio i posti di lavoro promessi e forte è il rischio di aumentare il ruolo dell’e-commerce, con ricadute negative sulle attività di vendita diretta del territorio.

Il lavoro è fondamentale ne siamo consapevoli, ma la trasformazione del territorio proposta è la via da seguire? La rigenerazione è essa stessa portatrice di lavoro di qualità, è necessario distruggere per crearne?

Siamo certi che la logistica rappresenti un settore economico di valore per il territorio e per cui valga la pena pregiudicare una così grande porzione di suolo coltivato? Pur essendo tra i settori maggiormente in crescita grazie all’e-commerce, rappresenta ad oggi uno dei settori maggiormente afflitto da situazioni di dumping contrattuale, alimentando i divari sociali, precarietà e non tutele.

Una politica lungimirante dovrebbe trarre dal suolo l'opportunità di investire in un lavoro realmente sostenibile e circolare e non in un miope sfruttamento illusorio a crescita infinita.

Con questa petizione chiediamo a Lei sig. Sindaco, ai Sigg. Consiglieri Comunali e alle Istituzioni coinvolte di abbandonare il progetto di Polo Logistico e Commerciale. Chiediamo con forza la modifica del PGT (Piano di Governo del Territorio), l’eliminazione dell’Ambito di Trasformazione CR 28, la revoca dei Piani Attuativi eventualmente approvati. Chiediamo altresì che le aree siano mantenute o riportate agricole. (Corte Costituzionale n°179/2019)

Cremona lì,  marzo 2021

Firme

SALVIAMO IL PAESAGGIO CREMONESE, CREMASCO E CASALASCO Maria Grazia Bonfante

ATTACT ITALIA Ferruccio Rizzi

WWF Cremona Bassano Riboni

ITALIA NOSTRA CREMONA Michele De Crecchio

LEGAMBIENTE CREMONA CIRCOLO VEDO VERDE Pierluigi Rizzi

SLOW FOOD CREMONESE Claudio Rambelli

FILIERA CORTA SOLIDALE Laura Rossi

NOI, AMBIENTE, SALUTE ODV DI VIADANA Luigi Gardini

COMUNITA’ LAUDATO SI’ DI VIADANA E MARCARIA Maria Luisa Paroni

COORDINAMENTO NO TRIV LOMBARDIA Ezio Corradi

GRUPPO ECOLOGICO EL MUROON ONLUS Lino Fiorini

APS TECUM Cristina Comellini

COMITATO BIANCOSPINO DI SPINADESCO Laura Barbisotti

COORDINAMENTO COMITATI CONTRO LE AUTOSTRADE CR-MN E TIBRE Cesare Vacchelli

AMICI DI EMMAUS ODV Massimo Bondioli

CREA FUTURO PER L’ECONOMIA CIRCOLARE Michele Arisi

CREMONA NEL MONDO Marco Pezzoni

 

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