Domenica, 16 giugno 2024 - ore 19.09

LA FP-CGIL SULLA TENTATA EVASIONE AL CARCERE DI CREMONA

Sono ancora una volta le lavoratrici ed i lavoratori a sostenere, nonostante le numerose difficoltà quotidiane, un sistema colabrodo

| Scritto da Redazione
LA FP-CGIL SULLA TENTATA EVASIONE AL CARCERE DI CREMONA

TENTATA EVASIONE AL CARCERE DI CREMONA

Cremona, 23 maggio - La FP CGIL Cremona vuole esprimere la propria preoccupazione riguardo il tentativo di evasione avvenuto il 20 maggio 2024, sventato grazie al tempestivo e professionale intervento degli agenti di Polizia Penitenziaria. Questo episodio non può essere trattato come una mera ricerca di “colpevoli”, è piuttosto un sintomo allarmante delle gravi problematiche che affliggono il sistema carcerario cremonese e, più in generale, quello italiano: sovraffollamento, aumento di episodi di autolesionismo, carenze croniche di organico, eccessivi carichi di lavoro, stress, aggressioni, e problematiche organizzative e strutturali. Tutto ciò incide sulla sicurezza e sulla qualità di un servizio pubblico essenziale.

"Abbiamo sottolineato e ribadito, per esempio, come la chiusura di un presidio fondamentale del 'blocco esterno' (Block House) sia stata una scelta inopportuna, una scelta che non si può ricondurre solo alla mancanza di personale," ha dichiarato Luca Dall'Asta, Segretario Generale della FP CGIL Cremona. "Abbiamo ripetutamente segnalato all'Amministrazione i rischi per la sicurezza soprattutto nelle ore mattutine, in considerazione dei numerosi transiti in ingresso e uscite, così come abbiamo rimarcato la necessità che il personale assegnato al controllo degli accessi - già in sovraccarico di attività - sia di comprovata esperienza, anzianità ed attitudine."

La FP CGIL ha avviato numerose iniziative sindacali, inclusa la proclamazione dello stato di agitazione in Lombardia per il personale del CCNL "Funzioni Centrali", per denunciare una situazione diventata ormai da tempo insostenibile.

"La politica deve prestare maggiore attenzione e avviare un percorso di riorganizzazione che coinvolga le parti sociali," prosegue Dall'Asta. "Solo così si potrà garantire il rispetto degli accordi (locali, regionali e nazionali) e consentire al personale di lavorare in sicurezza e serenità."

La casa circondariale di Cremona è poco attrattiva per i vincitori dei concorsi pubblici, mai sufficienti, a causa dei lunghi iter burocratici prima di giungere all’effettiva assegnazione dei neo-assunti, e soffre di un elevato tasso di turnover del personale (specialmente riguardante il Corpo di Polizia Penitenziaria, con una carenza stimata di circa 50 unità (soprattutto sottoufficiali) e una popolazione carceraria di oltre 500 detenuti, ben oltre la capienza prevista di circa 400 posti. Anche il personale amministrativo, contabile, socio-educativo e della mediazione culturale è sottodimensionato di una decina di posizioni.

“In sintesi” conclude Dall’Asta “sono ancora una volta le lavoratrici ed i lavoratori a sostenere, nonostante le numerose difficoltà quotidiane, un sistema colabrodo che, puntualmente e come avvenuto anche in questo tentativo di evasione, ci restituisce la dimensione di una problematica di enorme rilevanza su più fronti: lavorativa, sociale, economica, umanitaria e di sicurezza. Una situazione non più sostenibile per un servizio fondamentale per la collettività.”

 

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