Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 18.06

La liuteria cremonese al Museo della Musica di San Pietroburgo

Il sindaco: “Ritorniamo qui per continuare le sinergie internazionali"

| Scritto da Redazione
La liuteria cremonese al Museo della Musica di San Pietroburgo La liuteria cremonese al Museo della Musica di San Pietroburgo

“Cremona si presenta al mondo, in questa città, San Pietroburgo, così ricca di cultura, arte e musica”. Queste le parole del sindaco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti per inaugurare la mostra “Le eccellenze della Liuteria italiana e cremonese” nel Museo della Musica e del Teatro al Sheremetev Palace di San Pietroburgo, dove si possono ammirare strumenti attribuiti a Nicolò Amati e Francesco Stradivari.

Da oggi, sabato 28 febbraio, fino al 13 marzo, grazie alla mostra “Le eccellenze della Liuteria italiana e cremonese”, organizzata da Top Italy in collaborazione con Comune di Cremona, Museo del Violino, Anlai, Academia Cremonensis e Cremona Mondomusica, i riflettori del Sheremetev Palace si accendono sui Maestri contemporanei. A testimoniare l’eccellenza della scuola cremonese è un quartetto di vincitori del Concorso Triennale Antonio Stradivari: i violini realizzati da Giorgio Cè, medaglia d’oro nella prima edizione, e Primo Pistoni, la viola di Nicola Lazzari e il violoncello di Alessandro Voltini. Ambasciatori delle botteghe di oggi sono gli strumenti di Elena Bardella, Sebastiano Ferrari, Elisabetta Giordano, Bénédicte Friedmann, Valery Prilipko, Yael Rosenblum, Rosario Salvi `Rusi' e Andra Schudtz, gli archetti di Emilio Slaviero e le custodie di Maurizio Riboni.

La mostra segna un nuovo momento delle collaborazioni in ambito culturale tra Cremona e San Pietroburgo, iniziate lo scorso autunno con un concerto ed un incontro al Museo dell’Acqua. “È un importante ritorno per il Museo del Violino qui a San Pietroburgo - spiega nel corso della conferenza stampa Paolo Bodini, presidente del network Friends of Stradivari - Il legame con la Russia, paese dalla grandissima tradizione culturale e musicale, si arricchisce così di un nuovo capitolo. In questo momento al Museo del Violino stiamo ospitando tre strumenti storici della Collezione di Stato Russa che rimarranno con noi fino alla fine dell’EXPO 2015. È questo un altro segno dello sforzo di internazionalizzazione che la nostra Fondazione persegue con successo crescente da oltre un decennio. Per questa occasione siamo riconoscenti all’ANLAI che ha propiziato questa missione e a Massimo Svanera di Top-Italy che ha economicamente supportato questo evento”.

“Spero – sottolinea Leonardo Bencini, Console Generale d’Italia a San Pietroburgo – sia l’inizio di una sinergia nel segno della musica, che qui ha una tradizione forte e viva, ieri come oggi innervata di costanti relazioni con l’Italia. A questo scambio Cremona può dare un contributo significativo, cui il Consolato Generale d’Italia offre il proprio convinto sostegno”.

“Le relazioni internazionali – osserva il sindaco Gianluca Galimberti - vanno coltivate con pazienza e costanza, ritornando in città culturalmente fortissime (come abbiamo fatto e faremo anche con Vienna) e stringendo con loro rapporti istituzionali che si costruiscono nel tempo e con proposte competenti e di qualità. L’incontro con i responsabili dei Musei di San Pietroburgo è stato importante. In particolare il confronto con il Console italiano è stato molto fruttuoso e ci siamo lasciati con l’impegno di costruire insieme altri momenti di promozione della città e del nostro territorio a San Pietroburgo e in Russia”.

Dopo la conferenza stampa e l’inaugurazione, nella sala da concerto del Museo sono risuonate note cremonesi: Sebastiano Maria Vianello Mirabello ha eseguito un concerto con il violino “Lake” (del 1611) di Antonio e Girolamo Amati, accompagnato al pianoforte dal fratello Gabriele.

Ma già in mattinata gli incontri ufficiali erano stati aperti da un fuori programma musicale. Mentre la delegazione cremonese stava visitando il Museo, infatti, il conservatore Vladimir Koshelev ha colto l’emozione del sindaco Gianluca Galimberti di fronte al pianoforte appartenuto a Pëtr Il'ič Čajkovskij. Così lo ha invitato a suonare qualche nota su una delle tastiere più iconiche e famose della storia.

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