Sabato, 27 aprile 2024 - ore 06.40

La manovra di bilancio 2018 del Governo non piace alla Cgil ed a Cisl e Uil

Molte le critiche che la confederazione generale italiana del lavoro rivolge al Governo che ha presentato ieri la manovra di bilancio. Prevista una prima mobilitazione dei pensionati.Grave la decisione di andare in pensione a 67 anni. Il nodo dei giovani

| Scritto da Redazione
La manovra di bilancio 2018 del Governo non piace alla Cgil ed a Cisl e Uil

Il governo Gentiloni vara la manovra: 20,4 miliardi. Si evita l’aumento dell’Iva e si sbloccano i contratti pubblici. Sgravi per le assunzione dei giovani under 35. Ma per il lavoro non ci sono soldi e neppure per la riforma della previdenza e la sanità. Disattesi in particolare gli impegni sulle pensioni: la legge Fornero, ha detto ieri il presidente del Consiglio, non si può toccare. Gentiloni ora chiede comprensione e sostegno ai partiti e al Parlamento. Molti i titoli su questi argomenti e in generale sulle misure contenute nella Legge di bilancio che conquista l’apertura di tutti i quotidiani. Su Repubblica Roberto Petrini spiega lo stop del governo: pensione a 67 anni, sgravi per chi assume gli under 35. Sul Corriere della Sera è Lorenzo Salvia a spiegare le misure decise dal governo (p.2), mentre su La Stampa scrivono Baroni, Giovannini e Martini. Grande delusione dei sindacati confederali non solo sulle pensioni, ma anche sulla promessa mancata della soppressione del super ticket sanitario. Netto il titolo della copertina del manifesto: “Il resto mancia: pochi soldi e spesi male, per la solita politica dei bonus fiscali alle imprese. Su 20 miliardi complessivi, 16 servono per evitare l’aumento dell’Iva e solo 4 vanno ai provvedimenti su lavoro, povertà, contratti. Niente per la sanità e sulle pensioni, i sindacati non trovano ascolto. Molto più “neutrale” il titolo di apertura del Sole 24 ore: “Cuneo, Iva, industria 4.0, manovra da 20,4 miliardi. Gentiloni-Padoan: snella, ma afficace. Il presidente di Confindustria, Boccia è soddisfatto per l’introduzione del bonus per gli under 35. Il presidente Boccia parla anche sul Mattino in una intervista di Nando Santonastaso (p.3). Sempre sul Sole 24 ore Dino Pesole analizza le misure della manovra alla luce del giudizio che darà l’Europa: “Sotto la lente di Bruxelles” (p.3).  Su Repubblica la critica di Francesco Manacorda: una manovra immobile di chi, su un sentiero stretto, rimane fermo per paura di cadere

CAMUSSO: SIAMO PREOCCUPATI IN PARTICOLARE PER LE MANCATE RISPOSTE DEL GOVERNO SULLA PREVIDENZA:“Siamo preoccupati per l’assenza di risposte da parte del Governo sui temi della previdenza”. È quanto ha dichiarato ieri il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, al termine dell’incontro  tra sindacati e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. In primis la leader del sindacato di corso d’Italia sottolinea che è necessario un “atto normativo che sospenda l’automatismo dell’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita”. “Vogliamo che il Consiglio dei Ministri, nel definire la legge di Bilancio, assuma questo impegno”.Camusso aggiunge che “molte questioni non hanno ricadute immediate sulla manovra 2018, ma dipendono da scelte politiche”. Per esempio “non c’è traccia dell’intervento per le pensioni di garanzia dei giovani, che non richiede un impegno di spesa immediato, ma la modifica di alcune norme, come quella che fissa in 1,5 volte l’assegno ricevuto per avere diritto ad accedere ad una pensione”. Infine, il segretario generale della Cgil ha ricordato poi i problemi relativi all’Ape sociale e alle domande già presentate, per i quali “non ci pare che siamo nella direzione di dare delle risposte”. Stesso giudizio per quanto riguarda le questioni dei contratti a termine e continuità lavorativa, e le donne lavoratrici.

MANOVRA, PEDRETTI (SPI-CGIL): DISATTESI GLI IMPEGNI SULLE PENSIONI. MOBILITAZIONE NON RINVIABILE: "Non ci siamo. Non ci siamo proprio. Con arroganza il governo non risponde ai problemi di milioni di persone e disattende gli impegni che si era preso per la seconda fase di confronto con i Sindacati sulle pensioni". Lo dichiara il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti commentando l'approvazione della legge di bilancio da parte del Consiglio dei Ministri. "Arrivati a questo punto - continua - credo davvero non sia più rinviabile una grande mobilitazione dei lavoratori e dei pensionati per far sentire la propria voce". Il segretario generale dello Spi  parla oggi sul manifesto con una intervista a cura di Massimo Franchi: “Sono arrabbiato – dice tra le altre cose Pedretti - perché non ci hanno risposto. A partire dalla nostra richiesta principale: nessuna assunzione di responsabilità sull'aspettativa di vita. Chiedevamo di spostare di sei mesi la decisione e nel frattempo affrontare un discorso serio per distinguere tra un edile che lavora sulle impalcature e un professore universitario: non possono andare in pensione alla stessa età e così accade in Svezia, in Germania. Gentiloni ha detto che c'è una legge e va rispettata. Un atteggiamento arrogante verso milioni di persone che con la riforma Fornero sono in condizioni di difficoltà. Senza alcuna volontà di correggere gli errori. Non c'è niente neanche per i giovani... E questo è ugualmente grave. Tutti sanno che i giovani devi aiutare adesso e non quando andranno in pensione con assegni da fame. Ma anche qui il governo non ha risposto alla nostra proposta di una pensione di garanzia che tuteli chi oggi ha lavori precari e discontinui. II governo per i giovani nella manovra ha messo gli sgravi contributivi sulle assunzioni….(manifesto, p. 2)

 PER LA CGIL UNA MANOVRA CON TROPPI BUCHI. PARLANO GHISELLI E SCACCHETTI: La Cgil parteciperà in queste ore ad un incontro con Cisl e Uil dove si cominceranno a discutere le iniziative sulla manovra economica del governo. Sono comunque già convocati per domani alle 17 i segretari generali della Cgil per fare il punto sulla situazione Rassegna Sindacale pubblica la nota che i segretari confederali della Cgil, Roberto Ghiselli e Tania Scacchetti hanno inviato ieri a tutte le strutture per informare sull’esito dell’incontro con il ministro Poletti e formulare le prime valutazioni sulle scelte di politica economica. Prima di tutto la confederazione ha ribadito i dubbi sull'impostazione complessiva della manovra, anche se ovviamente i giudizi "vanno mantenuti equilibrati" per "la necessità di capitalizzare gli avanzamenti ottenuti". I dubbi riguardano, in particolare, "la scelta della decontribuzione e la necessità di non destinare tutte le risorse a incentivazione delle imprese ma anche a qualificare il sistema formativo". Sul capitolo lavoro, il ministro ha illustrato alcuni provvedimenti che dovrebbero trovare spazio nella legge di stabilità. Sulla questione dei centri per l’impiego, ha confermato che, oltre che un'ulteriore dotazione per Anpal, nella legge sarà previsto lo stanziamento di risorse per sostenere l’accordo con le regioni per un definitivo passaggio dei dipendenti dei centri per l’impiego in capo alle regioni, compresa la stabilizzazione dei contratti a tempo determinato.

IL NODO DEL LAVORO DEI GIOVANI: Sul nodo del lavoro per i giovani il ministro ha confermato la volontà di inserire anche in questa legge di stabilità una norma sulla decontribuzione. "La misura, al 50% - spiega la Cgil -, si deve intendere strutturale nel senso che spetterebbe per sempre per tre anni: per il primo anno  di vigenza, cioè il 2018, il ministero si sta attivando affinché possa valere fino al 35° anno di età (ma ancora nulla è definito), mentre in generale dovrebbe valere fino a 29 anni di età". Al Sud, sempre secondo il governo, con la proroga dei bonus attualmente in vigore (che verrebbero rifinanziati) si mantiene il 100% di decontribuzione annuale.

AMMORTIZZATORI SOCIALI. SI TRATTA SULLE PROROGHE: In tema di ammortizzatori sociali, oltre, allungamento di 12 mesi di cassa integrazione straordinaria per aree di crisi complessa, il ministro ha illustrato la volontà di consentire la proroga della cassa (per 6/12 mesi) per imprese strategiche con più di 100 dipendenti che comunque rendano evidente la prospettiva di tenuta dell’azienda e quindi un suo rilancio. "Nell'incontro di oggi non siamo entrati nel dettaglio", spiega la Cgil, vista l'impostazione dello stesso ministro e la complessa discussione sulla parte previdenziale. In questo caso, comunque, le organizzazioni hanno manifestato "giudizi diversamente articolati". "Giudizi - per Ghiselli e Scacchetti - che al momento, in modo opportuno, vanno mantenuti in equilibrio sia per la necessità di capitalizzare gli avanzamenti ottenuti (in particolare sugli ammortizzatori, che, ricordiamo, non erano meritevoli di alcun intervento secondo il governo all’inizio del confronto), sia per la tenuta del fronte unitario".

 PREVIDENZA. IL GOVERNO NON LA CONSIDERA UNA PRIORITA’: Capitolo previdenza. Questo tema, prosegue il sindacato, "non viene considerato dal governo fra le priorità del 2018, il ministro ha precisato che diverse proposte contenute nel documento sindacale non sono accoglibili". Su altre ipotesi l'approfondimento è in corso. Sulla prospettiva previdenziale per i giovani e le carriere discontinue, "il governo ha detto di non avere ad oggi ancora pronta una proposta compiuta, che sta comunque valutando".

Inoltre, sono stati riproposti gli interventi già annunciati in precedenza sui nodi dei requisiti contributivi per le madri nell’accesso all’Ape social (sei mesi per figlio fino ad un massimo di diue anni) e l’accesso all’Ape sociale e precoci per alcune tipologie di contratti a termine (con una certa durata minima non specificata). Anche i temi dell’accesso all’Ape/precoci per chi non ha maturato la Naspi e la questione dei 6 anni su 7 per i lavori gravosi li governo li prende in considerazione, ma non sa ancora valutare l’impatto economico. Sulla rivalutazione delle pensioni, l'esecutivo ha confermato l’impegno di garantire la reintroduzione del sistema “a scaglioni” dal primo gennaio 2019.

Il sindacato dunque ha "rilevato unitariamente l’inadeguatezza delle risposte. In particolare, come Cgil abbiamo sottolineato la distanza fra le posizioni del governo non solo rispetto alle proposte sindacali ma anche rispetto ai contenuti del verbale sottoscritto l’anno scorso, su temi come i giovani, la flessibilità in uscita, il riconoscimento del lavoro di cura". Il sindacato quindi prosegue: "Abbiamo considerato insufficienti le proposte di modifica dell’Ape social e l’intervento sui precoci, a maggior ragione considerando come è stata gestita la prima fase della sperimentazione (giustamente evidenziata e denunciata dal nostro patronato nei giorni scorsi). Abbiamo riproposto l’esigenza di verificare la gestione degli interventi su esodati e opzione donna, le cui economie vanno reinvestite per dare risposte alle problematiche ancora aperte".

GRAVE LA DECISIONE SULL’ASPETTATIVA DI VITA: È "grave" la mancata risposta sull'aspettativa di vita: la Confederazione ribadisce la richiesta "di bloccare l’automatismo con un intervento di legge, permettendo alle parti di confrontarsi su un altro sistema, che tenga anche conto delle differenze rispetto ai diversi percorsi professionali". Dopo l'approvazione della manovra da parte del Consiglio dei ministri, il premier Paolo Gentiloni, "oltre ad aver introdotto alcune possibili misure di intervento diverse da quelle presentate dal ministro al mattino sull’Ape sociale, in risposta ad una specifica domanda dei giornalisti sull’aspettativa di vita ha detto che in merito esiste una legge e che il governo intende applicarla".

MANOVRA: FP CGIL A MADIA: ORA TUTTI AL LAVORO PER IL RINNOVO DEI CONTRATTI PUBBLICI :“Tutti al lavoro per il rinnovo dei contratti pubblici. Quando ci sono corrette relazioni sindacali si raggiungono buoni risultati per tutti”. Così la Fp Cgil commenta il tweet della ministra della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, che dopo l’approvazione in Cdm della manovra ha scritto: ‘Impegno mantenuto. Si rinnovano i contratti per donne e uomini nella #PA come da accordo raggiunto il 30 novembre 2016. #LeggeDiBilancio’.

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