Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 08.04

LA NOTTE DI SANTA LUCIA, LA PIU’ BELLA CHE CI SIA! Di Giorgino Carnevali (Cr)

DAVVERO VOGLIAMO PRIVARE I NOSTRI BIMBI ANCHE DELLA SORPRESA? DOV’E’ FINITO IL CONCETTO DEL MERITO?

| Scritto da Redazione
LA NOTTE DI SANTA LUCIA, LA PIU’ BELLA CHE CI SIA!  Di Giorgino Carnevali (Cr) LA NOTTE DI SANTA LUCIA, LA PIU’ BELLA CHE CI SIA!  Di Giorgino Carnevali (Cr) LA NOTTE DI SANTA LUCIA, LA PIU’ BELLA CHE CI SIA!  Di Giorgino Carnevali (Cr)

LA NOTTE DI SANTA LUCIA, LA PIU’ BELLA CHE CI SIA!  Di Giorgino Carnevali (Cremona)

Direttore d’un direttore, amico mio…anche!...senti su. Ma te le ricordi quelle innocenti letterine indirizzate a Santa Lucia? “…non portarmi cenere e carbone, sono stato bravo sai, portami dolci e tanti regali”. Riflettiamo insieme; può essere che i nostri bimbi siano arrivati alla frutta in quanto a regali? Io spesso me lo chiedo. La civiltà dei consumi li ha fagocitati. Alcune volte mi interrogo sul significato del “fare il loro bene”. Un conto è proteggerli, indirizzandoli alla vita, dando loro suggerimenti, utili consigli, “dritte” di buon senso, di buone maniere. Un altro è il comportamento diseducativo, per una loro robusta crescita, adottato da parecchi genitori nell’accontentarli in tutto e per tutto, riuscendo persino nell’impresa di TOGLIERE AI BAMBINI IL PIACERE DELLA SORPRESA. Li avessimo tirati su almeno in maniera spartana! Invece no. Ci rendiamo conto che i bambini d’oggi non sanno più cosa aspettarsi? Per compleanni, onomastici, ricorrenze, festicciole, i bambini scelgono e programmano, distribuendo fra parenti e genitori quello che desiderano in dono, privandosi così della “suspense” della sorpresa. L’abbondanza e la voglia dei genitori di renderli contenti (o di farli facilmente tacere!) ha tolto l’attesa e la pazienza, ingredienti essenziali del desiderio. Ma ciò che più dovrebbe emergere è il concetto del MERITO. La necessità di meritarsi il premio (giocattolo o quant’altro),  favorisce in loro un concetto di autostima.  “Mica” è sbagliato qualche volta privarli di ciò che desiderano se disobbedienti o maleducati. O no? E poi abituarli al sacrificio, quel rendere il bimbo consapevole che non è sempre possibile avere “tutto e subito”. I bambini ci chiedono di essere presi sul serio. Vogliono imparare, le novità li stimolano. Te lo garantisco direttore, e con convinzione, prima da genitore poi da nonno. La civiltà dei consumi li ha quasi sospinti: “…nel regno invisibile del non conscio, cioè in quella dimensione umana dove loro non sono consapevoli nei pensieri, nelle emozioni, negli istinti, nelle  rappresentazioni”. Così si rifugiano nel disastroso mondo degli iPad (computerini!), dei mostri virtuali, dei guerrieri spietati, della guerra cibernetica. Ma come li stiamo crescendo questi nostri piccini? Godiamoci ancora questo stante, noi che siamo diversamente giovani, godiamoci ancora la magia della notte di Santa Lucia. Sono commosso, mi commuovo. Ho pelato le cipolle per piangere ancora. Ho preparato il fieno per l'asinello. Pane e mortadella per la Santa delle Sante. La solita ciotola d'acqua. La mattina quando mi risveglierò...non troverò più dolci e balocchi. Troverò invece al loro posto, al mio fianco la solita, impareggiabile, insostituibile, inossidabile "ragazzotta" di cinquant'anni fa. E' il più bel regalo che Santa Lucia, tutti gli anni, mi porta. Ma Santa Lucia, per i bimbi piccoli, alcune volte...non esagera?

Giorgino Carnevali (Cremona)

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