Giovedì, 16 maggio 2024 - ore 22.08

La riforma della Pac, grande partecipazione

| Scritto da Redazione
La riforma della Pac, grande partecipazione

L’incontro organizzato da Coldiretti Cremona
“La Riforma della Pac, lo stato dell’arte”. Questo il tema dell’incontro organizzato da Coldiretti Cremona, ieri sera presso il Seminario Vescovile a Cremona, con la partecipazione di circa trecento imprenditori agricoli.

E’ stato Lorenzo Bazzana, Ufficio Economico nazionale della Coldiretti, ad offrire agli agricoltori ogni informazione e delucidazione  in merito al percorso finora compiuto dalla riforma, alle prossime tappe del negoziato e ai punti considerati irrinunciabili dalla prima Organizzazione degli imprenditori agricoli.

Accanto dal dott. Bazzana, c’erano il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli e l’Assessore provinciale all’agricoltura Gianluca Pinotti.

L’apertura della serata è stata affidata ad un video scandito da molti applausi, “dedicato all’Italia che vogliamo, all’Italia che fa l’Italia”, che ha richiamato l’attenzione sul valore dell’agricoltura (che non si arrende alla crisi e non delocalizza, ma al contrario resta sul territorio contribuendo a custodirlo e a farlo crescere) e sulla forza della “via italiana allo sviluppo” proposta da Coldiretti, una via che punta su ciò che ci rende diversi e migliori, dunque unici, a partire dalla bellezza, dalla storia, dalla tradizione della nostra terra e dall’eccellenza del cibo italiano.

Approfondita e dettagliata è stata la relazione proposta da Lorenzo Bazzana, che ha aperto il suo intervento offrendo i “numeri” del “quadro finanziario pluriennale dell’Unione Europea” e “le indicazioni per la Pac, nel bilancio Ue 2014-2020”, per poi fare il punto sullo stato del negoziato, in termini di “pagamenti diretti”, “mercato”, “sviluppo rurale”. Con la consueta chiarezza, Bazzana ha illustrato rapporti e passaggi del cosiddetto “trilogo”, in un dialogo e confronto che vede tre attori: la Commissione Europea (con proposta votata il 12 ottobre 2011), il Parlamento Europeo (con emendamenti votati il 13 marzo 2013) e il Consiglio dell’Unione Europea (con accordo votato il 19 marzo 2013). Nel suo intervento, Bazzana ha più volte ribadito come quello proposto fosse “lo stato dell’arte”, in un negoziato in divenire, con una bozza di lavoro che risulta soggetta a continui emendamenti.

Tra gli aspetti su cui ci si è maggiormente soffermati, vi è stato quello della definizione di agricoltore attivo. “Tenuto conto della riduzione delle risorse della Pac destinate al regime di pagamenti unico, riteniamo che i beneficiari del pagamento unico debbano essere, prioritariamente, gli agricoltori attivi – ha detto Bazzana –. Alla luce della forte differenziazione delle normative in Europa, è necessario che la definizione di “agricoltore attivo” sia demandata allo Stato membro”.

Su questo aspetto è intervenuto anche il Direttore Simone Solfanelli, che ha evidenziato “la battaglia condotta con determinazione dalla Coldrietti, per far sì che le risorse vadano ai veri agricoltori, che sono quelli che realmente vivono del loro lavoro in agricoltura”. “Non si può accettare – ha aggiunto – una Pac che premia le rendite, a maggior ragione in un momento in cui le risorse si riducono”.

Se la Pac, come da programma, è stata il tema dominante della serata, non sono mancati riferimenti ad altri argomenti particolarmente sentiti dagli agricoltori cremonesi, come il prezzo del latte e l’emergenza maltempo. E’ stato l’Assessore provinciale Pinotti a rimarcare la grave situazione della nostra agricoltura flagellata dal maltempo, sottolineando i disagi attuali e le pesanti perdite che si possono prevedere, per ribadire l’impegno della Provincia a fianco delle imprese e delle Organizzazioni agricole, a sostegno del percorso che punta ad ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Sull’argomento il Direttore Solfanelli ha evidenziato il fatto che, data la carenza di prodotto, si sta generando “una vera competizione tra la filiera zootecnica e la filiera agroenergetica”. “Coldiretti non ha dubbi, nel ribadire che la vocazione irrinunciabile della nostra agricoltura è l’agroalimentare. Il trinciato serve per la zootecnia, per l’alimentazione del bestiame – ha detto –. La filiera agroenergetica va alimentata in altro modo: si devono utilizzare i sottoprodotti”.

Sul tavolo è stato posto anche il tema dell’anticipo Pac deciso dalla Regione Lombardia, che nei giorni scorsi ha confermato di voler pagare subito parte dei fondi che l’Unione Europea destina al settore, con anticipo del 90 per cento per le realtà che operano nella aree colpite dal terremoto nel maggio del 2012, e del 70 per cento per tutte le altre. Una positiva decisione, frutto anche del pressing messo in campo dalla Coldiretti, che – come testimoniato dai relatori – in questo momento di grande difficoltà rappresenta una vitale boccata d’ossigeno per le imprese agricole”.

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