Il Consiglio approva una mozione urgente che chiede alla Regione di arrivare al più presto all'elezione dei vincitori del concorso indetto nel luglio 2011
Martedì scorso è stata discussa in Aula una mozione urgente relativa al concorso indetto per selezionare nuovi dirigenti scolastici nel luglio 2011. I 406 vincitori, allora selezionati, non hanno mai visto riconoscere il loro ruolo, dal momento che la sospensiva del Consiglio di Stato, emanata nell'agosto 2012 dopo un ricorso avanzato per presunte irregolarità, non ha visto ancora una sentenza. Ad essere stritolate nella morsa della burocrazia le scuole lombarde orfane di presidi di ruolo: a settembre le posizioni vacanti potranno toccare quota 700.
Il Pd, dopo aver fatto apportare le opportune modifiche al testo, ha votato a favore della mozione che chiede di fatto all'assessore regionale all'Istruzione Valentina Aprea di procedere al più presto alla definizione della questione, così da immettere i nuovi dirigenti scolastici entro l'inizio del nuovo anno scolastico ed assicurare alla Lombardia una scuola di qualità. Positivo il commento di Fabio Pizzul , referente del Pd in commissione Istruzione. "Apprezzo lo spirito e l'intento con cui è stata presentata la mozione - dichiara. - In altre occasioni, questo tema è stato trattato in modo quasi drammatico, anche perché ormai gli aspiranti presidi si sono quasi rassegnati. Però, alcuni di loro hanno impiegato anche due anni di vita per prepararsi per il concorso e ora si vedono privati di un diritto acquisito".
Una precisazione Pizzul l'ha chiesta a proposito della definizione, contenuta nel documento, di 'vincitori di concorso': "Dobbiamo considerarli in quest'ottica: attendiamo la sentenza e mettiamoci nelle condizioni di far sì che il concorso, per come si concluderà, possa arrivare a garantire al più presto i diritti di coloro che risulteranno vincitori in base a quell'esito. L'obiettivo comune a tutti noi è di garantire dei dirigenti, nel più breve tempo possibile, alla scuola lombarda. Tutti coloro che devono portare a termine il loro compito - conclude - lo facciano".
2013-06-29
