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Le sorelle Agazzi nel Famedio di Cremona.Aderisci all' appello

| Scritto da Redazione
Le sorelle Agazzi nel Famedio di Cremona.Aderisci all' appello

La manifestazione  si terrà Sabato 17 marzo, ore 16, nel cortile del Comune di Cremona.
Aderisci all'appello " L'educazione è fondamentale per la società: dedichiamo uno spazio alle sorelle Agazzi presso il Famedio del Comune di Cremona " .
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“Le sorelle Agazzi nel Famedio di Cremona”

Possibile? Nessuna donna figura tra i cremonesi ricordati al Famedio del Comune di Cremona ? Il Famedio non dovrebbe essere il Pantheon delle personalità che si sono distinte per ingegno, patriottismo, spirito di servizio verso la comunità ?
In occasione del 151°  anniversario dell'Unità d'Italia proponiamo di inserire nel Famedio di Cremona uno spazio dedicato alla memoria delle sorelle Rosa Agazzi e Carolina Agazzi, nate a Volongo, importanti pedagogiste, fondatrici della prima scuola materna dell'Italia Unita.
L'associazione " Cremona nel Mondo" e il Movimento Federalista Europeo organizzano nel Cortile Federico II presso il Palazzo Comunale di Cremona un breve incontro in ricordo delle sorelle Agazzi e a sostegno del riconoscimento del loro valore nel nostro Famedio.
Le due pedagogiste meritano di figurare nella Casa della Fama posta ai 4 lati del Cortile del nostro Palazzo Comunale perchè il loro metodo educativo è conosciuto nel mondo come "metodo italiano".  Questo il giudizio di Giuseppe Lombardo-Radice, loro grande estimatore.

Cremona nel Mondo e Movimento Federalista
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Breve nota biografica delle sorelle Agazzi
Le Sorelle Agazzi, all'anagrafe Rosa Agazzi ( Volongo 26 marzo 1866 - Volongo 9 gennaio 1951) e Carolina Agazzi ( Volongo 1870 - Volongo 1945 sono state due pedagogiste sperimentali.
Dopo aver frequentato studi magistrali danno inizio al loro percorso di insegnamento a Nave, in provincia di Brescia, nel 1889-1890 in una borgata disagiata.
Su suggerimento di Pietro Pasquali decidono di fondare la prima scuola materna di Mompiano nel 1895. Il modello della loro scuola ebbe molto successo e servì come modello per la nascita di scuole successive che sorsero con il nome di sorelle Agazzi.
Il termine scuola materna verrà ripreso nel 1968 con la legge n°444, che istituirà le scuole di Stato per l'infanzia.
Entrambe dopo la prima guerra mondiale tengono corsi d'insegnamento alle maestre di Trento e di Bolzano.
Nel 1927 smettono di insegnare, nello stesso momento in cui in Italia si diffondono le scuole materne.
Metodo pedagogico metodo educativo delle sorelle Agazzi, assieme al metodo montessoriano, inaugura l'era dell'attivismo italiano. Corrente pedagogica nata all'inizio del XX sec. Fondata sull'idea che al centro dell'apprendimento ci sia l'esperienza e che il bambino non sia più spettatore involontario ma attore del processo formativo. Pure rifacendosi al Kindergarten di Froebel, respingono la mancanza di vitalità e di spontaneità dell'infanzia, punto principale del loro pensiero pedagogico e non condividono lo scolasticismo aportiano.
Criticano la precocità dell'educazione poiché intendono formare bambini e non scolari. Il bambino deve crescere in un ambiente familiare che stimoli la sua creatività e deve avere un continuo dialogo con l'adulto. L'educatrice deve richiamare il ruolo della madre. L'attività del bambino è il punto centrale del processo educativo. L'ambiente in cui si sviluppa l'attività del bambino deve essere semplice e composto di materiali che fanno parte della sua quotidianità.Si privilegiano le attività individuali libere a quelle collettive sebbene sorvegliate a distanza dall'educatore. Il bambino deve essere libero di fare da sé pur rispettando l'ordine delle cose ed essere capace di collaborare con gli altri seguendo il metodo del mutuo insegnamento: il bambino più esperto e consapevole fornisce informazioni ed indicazioni ad un proprio compagno meno preparato.

Il metodo intuitivo
Il metodo intuitivo diviene il percorso principale dell'apprendimento. L'educatrice agisce indirettamente e pur rispettando la spontaneità del bambino organizza e predispone ambienti e situazioni.
Il metodo intuitivo identifica l'insegnamento come un metodo per favorire le esperienze, in cui i bambini apprendono direttamente e spontaneamente con il loro fare e osservare.

Scuola materna
La scuola materna deve essere progettata in modo tale che rispecchi l'ambiente abituale del bambino, e quindi organizzata, sotto molti aspetti come una piccola casa, dove il bambino può svolgere attività domestiche come a casa propria.

Materiale didattico
Un giardino: con animali e piante.
Museo delle cianfrusaglie: una sala adibita a museo che raccoglie materiali ritrovati dai bambini come spaghi, rocchetti e sassolini.
Contrassegni: immagini di oggetti di uso comune che contrassegnano le proprietà dei beni individuali dei bambini.
hanno lo scopo di abituare il bambino a parole sempre più lunghe e complesse.

Applicazione del metodo
L'insegnamento agazziano suppone possibile la programmazione scolastica solo per quanto riguarda il fare e il conoscere, introducendo le attività di vita pratica, lingua parlata, lavoro manuale, norme che regolano educazione della voce e esercizi ritmici.
Per quanto riguarda la formazione emotiva e morale non è possibile sviluppare alcuna programmazione in quanto sono sentimenti che si sviluppano nel bambino spontaneamente e casualmente, seppur sotto il controllo dell'educatore.
Seguendo le teorie delle Agazzi, abbiamo una nuova figura di docente della scuola materna: l' educatrice. Una figura professionale sempre aggiornata. Oltre alla capacità di amare i bambini deve saper coltivare i rapporti umani con ottimismo escludendo atteggiamento di ansietà e di malumore. Deve avere proprio un profondo senso del dovere, uno spirito d'ordine e di coerenza e devono assicurare alla vita della scuola una atmosfera di stabilità e di sicurezza.

Principi fondamentali dell'insegnamento agazziano
Attività di vita pratica: giardinaggio, preparazione della tavola, igiene personale ecc. sono valorizzati come elementi educativi di primo ordine. I bambini vengono avvicinati principalmente al giardinaggio e imparano ad avere un rapporto positivo con l'ambiente. Le attività pratiche non si limitano all'educazione al fare ma assumono anche dimensione estetica in quanto, oltre a sviluppare il principio fondamentale dell'ordine, sviluppano anche il senso dell'armonia e della bellezza.

Educazione estetica: armonia e bellezza sono alla base del senso estetico e si ritrovano in tutti i momenti della vita quotidiana. Ciò che più interessa all'educazione estetica sono le attività costruttive come il disegno e la recitazione. Il primo, che nasce come attività spontanea, deve essere incoraggiato, dopo la lettura di un racconto, sia come libera espressione del bambino sia come rappresentazione di fatti naturali psicologici e sociali.
La recitazione è intesa come drammatizzazione di situazioni tipiche della vita quotidiana dell'infante. Svolgendo tali attività il bambino acquisisce fiducia in sé stesso e migliora le proprie capacità intellettuali e morali
Educazione sensoriale: consiste nell'ordinare per colore, materia e forma gli oggetti raccolti dai bambini. Confrontandoli tra loro possono scoprire somiglianze ed uguaglianze. Promuove un'educazione intellettuale perché stimola la curiosità ed un atteggiamento analitico. Promuove un'educazione linguistica in quanto attraverso le osservazioni degli oggetti i bambini esprimono i loro pensieri sotto forma di frasi, scoprendo così differenze tra nomi e aggettivi. Il linguaggio assume una centrale azione educativa della scuola materna Educazione al canto: ha una notevole importanza nella formazione scolastica. Il canto è inteso come apprendimento spontaneo, come avviene nelle tradizioni popolari. Il canto aiuta il bambino a liberarsi dalla pesantezza dei lavori manuali e lo rende più sereno Istruzione intellettuale: si basa sull’esplorazione del mondo e naturale passaggio dalla percezione ai concetti

Educazione del sentimento: contro l’aggressività. Si sviluppa anche praticando religione, educazione fisica e educazione morale

Opere
L’Abbicì del canto educativo, Milano, 1908
La lingua parlata 1910
Come intendi il museo didattico dell'educazione dell'infanzia e della fanciullezza 1922
Guida delle educatrici dell'infanzia 1929
Bimbi cantate!, La Scuola, Brescia 1936
Note di critica didattica 1942

Cremona 15 marzo 2012

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