Ogni partito personale soffre di un rapporto morboso con il proprio padre-fondatore.
La Lega è un caso tipico di questa "politica edipica".
Tutti sanno che Bossi sapeva - e quindi approvava - le "distrazioni" di soldi pubblici per i desideri privati dei propri famigli, ma nessuno avrà il coraggio di chiedergliene conto nell'incontro a Bergamo dell' "Orgoglio padano".
Così come tutti sapevano che il "trota" era in politica solo perché figlio di Bossi, ma nessuno ha avuto il coraggio di opporsi al familismo del padre.
La Lega non è un partito, ma il grande "clan di Bossi", con le leggi ad personam che tutti i clan hanno.
Dietro al velo di Roma ladrona, sta uscendo il marcio di "Gemonio mercimonio".
Massimo Marnetto